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Calcio | 22 agosto 2019, 23:05

I “lupi” del Wolverhampton si mangiano il Toro, è quasi addio all'Europa

L'andata del playoff viene indirizzata dal gol di Saiss, nella ripresa arriva il raddoppio di Diogo Jota, prima che Jimenez spenga i sogni di rimonta accesi dalla rete di De Silvestri. Inglesi più tecnici e superiori, la generosità non basta alla formazione di Mazzarri, che nel finale trova il 2-3 con Belotti, capace di sfiorare poi il clamoroso pari. Al ritorno servirà una "mission impossible"

I “lupi” del Wolverhampton si mangiano il Toro, è quasi addio all'Europa

La Premier League è di un altro pianeta rispetto alla serie A e il Wolverhampton, settimo nell’ultimo campionato inglese, ha vinto nettamente e meritatamente contro il Torino nell’andata del playoff di Europa League, spegnendo il sogno granata ad un passo dalla fase a gironi.

La formazione più portoghese d’Europa, visti i sette giocatori lusitani, oltre al tecnico Espirito Santo e al suo staff, ha dimostrato una qualità tecnica superiore, soprattutto in mezzo al campo, con una capacità di palleggio che ha fatto girare la testa a molti giocatori granata. E alla fine si è notata anche la differenza tra chi ha investito quasi 100 milioni sul mercato e chi è rimasto completamente immobile. La difesa dei Wolves ha contenuto i temuti Belotti e Zaza, sugli esterni Traoré è stato spesso imprendibile, la qualità di Moutinho ha fatto la differenza in regia e davanti Jimenez è stata una spina nel fianco, capace di far andare in difficoltà anche difensori esperti e di valore come Izzo e Nkoulou.

Nel Toro non si sono salvati in molti, forse solo Belotti e Zaza, che hanno dimostrato tanta grinta e generosità, con il Gallo che nel finale ha trasformato il rigore che aveva acceso i sogni di una clamorosa rimonta in extremis, con Rui Patricio che ha detto di no alla sventola del possibile 3-3 al 91’.

Una partita che era stata equilibrata per 40 minuti, anche se i “lupi” avevano fatto vedere le cose migliori, pur con un Toro che aveva sfiorato il gol con Nkoulou (traversa) e Izzo (paratona di Rui Patricio), viene indirizzata prima dell’intervallo dal colpo di testa di Saiss, nella ripresa Diogo Jota firma il raddoppio su azione dello scatenato Traorè, poi De Silvestri riaccende le speranze con il suo colpo di testa, prima che Jimenez in contropiede, dopo aver fallito una prima volta il tris, lo cali, mettendo di fatto fine alla contesa, anche se il finale regala ancora il rigore di Belotti e il sogno di un incredibile pareggio.

Giovedì prossimo al Molineux Stadium sarà quasi una "mission impossible", contro una avversaria capace di fare tre gol in trasferta e di mostrare un gioco, una qualità e una personalità chiaramente superiori ai granata. Che devono leccarsi subito le ferite e ripartire, domenica sera arriva il Sassuolo nel debutto in campionato.

Cronaca. In un Olimpico vestito a festa, con ampia e rumorosa presenza di support britannici che colorano di arancio e nero il settore ospiti, il Toro scende in campo con la formazione annunciata alla vigilia, un 3-4-1-2, con la difesa che ritrova Izzo, il duo Meité-Baselli che cuce il gioco in mezzo, mentre Berenguer agisce da rifinitore alle spalle del tandem Belotti-Zaza. Da parte ospite è Diogo Jota a fare coppia Jimenez davanti, relegando in panchina l’ex milanista Cutrone, in un 3-5-2 che nelle intenzioni appare molto difensivo. Nella realtà i Wolves, dopo un buon avvio del Toro, giocano meglio e comandano le operazioni, mettendo la gara sui binari a loro più congeniali.

Al 12’ paratona di Sirigu su tiro da dentro l’area di Diogo Jota che sembrava destinato a gol sicuro, mentre due minuti dopo è provvidenziale un intervento di testa di Izzo ad impddire di colpire a colpo sicuro Jimenez da pochi passi. Al minuto 19, sugli sviluppi di un calcio di punizione, la prima vera occasione del Toro, ma il colpo di testa di Nkoulou, in sortita offensiva, scheggia la traversa. A giocare meglio e ad avere le migliori occasioni sono sempre i Wolves, che al 24’ vanno di nuovo a un passo dal vantaggio, col colpo di testa di Dendoncker che sibila a fil di palo, con un Sirigu che stavolta non ci avrebbe potuto fare nulla.

Il Toro fatica in mezzo al campo, dove i palleggiatori portoghesi del Wolverhampton menano le danze e dimostrano la loro superiorità tecnica, così i granata ci provano solo in modo estermporaneo e con iniziative personali, come il tiro da fuori di Zaza al 34’ che però non inquadra la porta e il tentativo di Belotti al 37’, con gli ospiti che hanno poi protestato perché la squadra di Mazzarri aveva continuato a giocare pur con un avversario rimasto a terra dopo un contrasto.

Al minuto 40 finalmente una tambureggiante azione d’attacco granata, con Izzo che di testa impegna Rui Patricio, poi un incredibile mischione in cui Zaza e Beenguer non riescono a trovare lo spiraglio giusto. Ma nel momento migliore del Torino, a pochi istanti dall’intervallo, arriva il gol ospite, con il colpo di testa di Saiss, sugli sviluppi di una punizione di Moutinho, su cui Sirigu non riesce ad arrivare.

La ripresa inizia con la squadra di Mazzarri che prova a prendere campo, ma le idee latitano in mezzo al campo e i ritmi molto compassati della manovra fanno il gioco dei palleggiatori del Wolverhampton, che dominano nel mezzo. L’unico tentativo del Toro è un velleitario tiro da posizione defilata di Zaza al 12’, che finisce sull’esterno della rete. Subito dopo arriva il primo cambio nel Toro, con Lukic che prende il posto dello spento Berenguer, ma immediato arriva il raddoppio inglese, con Diogo Jota che fa centro in mezzo all’are, dopo l’ennesimo spunto sulla fascia di un irresistibile Traoré, il miglior uomo in campo.

Quando tutto sembra ormai perduto, il Torino trova immediatamente la rete dell’1-2, con il colpo di testa di De Silvestri sul lungo cross di Ansaldi. A questo punto Mazzarri opera il secondo cambio, aggiungendo la fisicità e l’esperienza di Rincon al posto di un Meite spentosi dopo un discreto avvio. Il gol risveglia anche l’Olimpico, diventato soporifero dopo il vantaggio ospite a fine del primo tempo, ma il Wolves in contropiede adesso hanno autentiche praterie e solo un recupero alla disperata di Bremer evita il 3-1 di Jimenez che sembrava cosa fatta.

Anche Espirito Santo comincia a fare ricorso alla sua panchina, mentre Mazzarri opera già a metà ripresa l’ultimo cambio, provando ad aggiungere velocità sugli esterni con Ola Aina, che prende il posto di un esausto Ansaldi. I Wolves però sono capaci di accelerazioni che mandano in tilt la difesa granata e al 27’ quando Jimenez si invola nuovamente, stavolta mister 32 milioni di sterline non sbaglia quando arriva nei sedici metri e firma il 3-1 che chiude virtualmente i conti. Da lì in avanti si sentono solo più i 1500 tifosi inglesi, che sovrastano persino la curva Maratona, mentre Espirito santo nel finale concede gloria anche all’ex milanista Cutrone, ch rileva l’ottimo Jimenez.

Nei minuti conclusivi il Wolves cala forse l’intensità, il Toro torna a caricare e un rigore trasformato di potenza da Belotti riaccende le speranze di una clamorosa rimonta, con lo stesso Gallo che al 91’ costringe Rui Patricio in corner con una sventola dalla lunga distanza, ma il punteggio non cambia più neppure nei quattro minuti di recupero. E la gente granata che lascia le tribune in silenzio ha la sensazione che dovrà attendere parecchio prima di tornare a vivere sfide come questa.

Torino – Wolverhampton 2-3

Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meite (19’ st Rincon), Baselli, Ansaldi (25’ st Ola Aina); Berenguer (13’ st Lukic); Belotti, Zaza. All. Mazzarri

Wolverhampton (3-5-2): Rui Patricio; Vallejo, Coady, Boly; Traoré (19’ st Jonny), Dendoncker, Saiss, Moutinho, Ruben Vinagre; Jimenez (31’ st Cutrone), Diogo Jota (23’ st Pedro Neto). All. Espirito Santo

Arbitro: Soares Dias (Portogallo)

Reti: 43’ Saiss, st 15’ Diogo Jota, 16’ De Silvestri, 27’ Jimenez, 43’ st Belotti (rig.)

Ammoniti: Belotti, Ansaldi, Berenguer, Baselli, Bremer, Saiss, Vallejo, Rincon

Spettatori: 24.091 per un incasso di 561.930 Euro

Massimo De Marzi

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