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Collegno-Rivoli-Grugliasco | 05 ottobre 2019, 08:43

Flash mob in piazza Caduti ad Alpignano per la Giornata della Memoria e dell'Accoglienza

Ogni partecipante è stato invitato a disegnare il proprio personale percorso di vita su un maxi mappamondo

Flash mob in piazza Caduti ad Alpignano per la Giornata della Memoria e dell'Accoglienza

Sì è svolto nei giorni scorsi un flash mob in piazza Caduti ad Alpignano, in occasione della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza. Tutti i partecipanti sono stati invitati a disegnare il proprio personale percorso di vita su un maxi mappamondo, sul quale sono stati disposti degli oggetti "parlanti" che raccontassero di migrazione e integrazione.

L’iniziativa è stata organizzata dai consiglieri comunali Cristina Bertello (Alpignano Sicura), Giacomo Bosio (Siamo Alpignano) con l’Associazione Culturale Acuarinto che gestisce l’accoglienza degli immigrati all’ex hotel Parlapà di Alpignano e l’Associazione Pietra Alta. 

Dopo il flash mob, Giacomo Bosio racconta le impressioni che ha raccolto:

“Oggi pomeriggio ho disegnato un maxi mappamondo in mezzo a Piazza Caduti, attirando un po' di curiosi. Poi ho chiesto loro di disegnare dove li aveva portati la vita.
C'erano i migranti respinti, percossi, imprigionati, torturati e derubati a ogni frontiera che fingeva di respingerli solo per lucrare sul loro passaggio.

C'erano gli analfabeti, per i quali le linee del mappamondo non avevano alcun significato e a cui ho spiegato io da dove erano partiti e dove erano arrivati.

C'era il padre missionario che ha percorso tutta l'America Latina e che ha condiviso con noi la sua esperienza.

C'era l'esule istriano arrivato in Italia clandestinamente: italiano e perciò "straniero" in Jugoslavia, "fascista" in Italia.

C'erano gli anziani ex immigrati dal Mezzogiorno che hanno capito il disegno solo alzandosi dalla panchina.

C'erano i volontari e i mediatori che ogni giorno si adoperano perché l'integrazione non resti solo una parola e che hanno organizzato una bellissima mostra di "oggetti parlanti" della migrazione.

C'era il fiero alpignanese che da qui non si è mai spostato e che ci guardava con sospetto.

C'erano i bambini, che più di tutti hanno avuto il coraggio di attraversare e colorare il mondo che avevo disegnato”.

Paolo Giordanino

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