“Abbiamo firmato l'appello per chiedere al Comune di prendere in carico le persone che bivaccano davanti a piazza Palazzo di Città e in Piazza d'Armi e ci siamo uniti, ancora una volta, al grido di allarme di tanti operatori sanitari, associazioni e soggetti del terzo settore che chiedono da tempo una riposta per i senza dimora, che in questa crisi vivono una condizione di estrema difficoltà. Per loro restare a casa non è possibile” - dichiara il capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito allo smantellamento del campo allestito dalla Città con la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile.
“Parliamo di 96 uomini, 12 donne e altre 30 persone che dal mattino del 4 maggio si sono ritrovati in strada senza alcuna alternativa e hanno cercato riparo in piazza Palazzo di Città, mentre altri sono rimasti in Piazza d'Armi” - prosegue Grimaldi.- “È inutile scandalizzarsi perché restano all'aperto in condizioni sanitarie rischiose, se le istituzioni non fanno tutto il possibile per restituire condizioni dignitose a tutti loro”.
Intanto anche l'associazione Eufemia, che opera nelle case di ospitalità notturna e nei centri diurni della città di Torino, ha diffuso una lettera aperta al Comune di Torino per richiedere "una soluzione abitativa almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria Covid-19", la riapertura dei bagni pubblici e l'accesso al cibo, allargando alle persone in strada il servizio offerto nei dormitori. L'appello è stato sottoscritto da diversi enti del territorio.
“È vero” - aggiunge Grimaldi - “che il Comune ha disposto una convenzione con strutture esterne e l’ampliamento dei posti, ma c'è un problema: l’accesso a questi luoghi è comprensibilmente vincolato a un tampone negativo. Come potranno i senza dimora inserirsi nelle graduatorie se la Regione non si fa subito carico di effettuare loro un doppio tampone? E poi possiamo fare molto di più per aumentare i posti per la notte: le foresterie militari sarebbero idonee e, dalle informazioni ricevute dalle associazioni, alla caserma Riberi (ex ospedale militare) ci sarebbero già una trentina di posti liberi, altri 50 alla caserma di Bardonecchia e 100 posti sarebbero poi disponibili all'Hotel Blu di Collegno. Che cosa aspettiamo a verificare e utilizzare questi luoghi per l'isolamento fiduciario e la quarantena di chi una casa non ce l'ha? L'Unità di Crisi aiuti il Comune a trovare delle soluzioni adeguate".