Lo studente egiziano Patrick Zaki sarà scarcerato "anche se non è stato assolto" dalle accuse: lo hanno riferito alcuni avvocati al termine dell'udienza a Mansura. Una notizia che il sindaco di Torino Stefano Lo Russo definisce "buona, dopo un periodo di ingiusta detenzione".
"Ci auguriamo - aggiunge il primo cittadino - di riaverlo presto in Italia, il Paese dove aveva scelto di vivere e studiare".
L'attivista per i diritti umani detenuto senza processo in Egitto sin dal 7 febbraio dell'anno scorso. Nel corso di questo calvario protrattosi per quasi due anni, il Consiglio comunale di Torino ha più volte unito la propria voce a quella di altre istituzioni, movimenti, associazioni e cittadini in sostegno al giovane egiziano, studente presso l'ateneo bolognese, imprigionato arbitrariamente con accuse di "propaganda sovversiva" e "diffusione di notizie false" per le quali non è mai stato processato.
Nel 2020 il Consiglio Comunale aveva votato una richiesta al Presidente della Repubblica e al Governo per la concessione della cittadinanza italiana al giovane egiziano. "Auspichiamo - commenta la presidente della Sala Rossa Maria Grazia Grippo, insieme alla Conferenza dei capigruppo - che a Zaki sia ora garantito un processo equo e regolare dato che la scarcerazione non ha interrotto l'azione giudiziaria contro di lui intentata dalle autorità del Cairo".