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Economia e lavoro | 16 dicembre 2021, 18:08

A Pinerolo la vigna dei nonni si riscopre adottandola

L’iniziativa è dell’azienda Giro di Vite e si ispira ad altre esperienze dell’Astigiano e delle Langhe

Le vigne di Giro di vite

Le vigne di Giro di vite

“È un modo per far capire che a Pinerolo si fa il vino e far riscoprire le vigne che un tempo erano coltivate dai nonni”. Luca Ciardossin spiega così l’iniziativa ‘Adotta (o regala) un filare’, lanciata nelle scorse settimane, in vista del Natale. Luca gestisce con la sorella Elisa l’azienda ‘Giro di vite’, che si trova sulla collina in strada delle Cascine 295, ed è nata nell’autunno del 2017.

Oggi conta su 3,5 ettari di viti e produce 13 mila bottiglie di 5 tipi: malvasia moscata, pinerolese rosso e rosato, ramìe e barbera.

“Iniziative simili sono state intraprese nell’Astigiano o nelle Langhe e servono per favorire il recupero e la manutenzione del territorio, sensibilizzando alla viticoltura – argomenta Luca Ciardossin, che si occupa della cantina –. La presenza di terreni incolti è un problema dal punto di vista paesaggistico, ma anche idrogeologico”.

In cambio dell’adozione di un filare, non solo si riceve una selezione delle 5 bottiglie dell’azienda, ma soprattutto si vive un’esperienza di un anno, scoprendo i ritmi della natura e seguendo l’impegno di chi se ne occupa: “Raccontiamo la nostra agricoltura in pendenza e, con una newsletter, aggiorniamo sull’evoluzione della vigna e sugli eventuali problemi che può incontrare come una gelata o una grandinata”. Un modo per vivere, seppur non in prima fila, la vita di una vigna in collina.

Marco Bertello

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