Anche le imprese di Torino e del Piemonte dell’autotrasporto potranno fruire dei 500 milioni di euro che il Governo ha messo a disposizione per mitigare gli effetti del caro gasolio. Lo annuncia Confartigianato Trasporti Torino comunicando la pubblicazione del Decreto Aiuti sulla Gazzetta Ufficiale.
“La norma, che attua il Fondo da mezzo miliardo di euro, ottenuto a seguito della vertenza col Governo in conseguenza dell’abnorme impennata dei prezzi del gasolio per autotrazione – commenta Giuseppe Ricciardi, Referente di Confartigianato Trasporti Torino - è il risultato di quanto proposto da Confartigianato Trasporti e Unatras nella trattativa col Governo e definitivamente concordato al Tavolo Autotrasporto con la Vice Ministra Teresa Bellanova”.
La principale misura a sostegno delle imprese del settore, riconosce, alle imprese che temporaneamente hanno visto sospeso il rimborso delle accise, un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, nella misura del 28 per cento della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022 per l’acquisto di gasolio impiegato per il rifornimento di veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate di classe ambientale euro V ed euro VI, al netto dell’IVA, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto.
“E’ stato così confermato quanto avanzato sin dalla prima ora da Confartigianato – continua Ricciardi – ovvero il riconoscimento del contributo sotto forma di credito d’imposta quale formula più veloce per far arrivare le risorse alle imprese”.
Confartigianato Trasporti ricorda anche che l’importo spettante potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione mediante F24 e, come richiesto ed ottenuto dalla nostra organizzazione, il contributo è escluso dai limiti di compensabilità previsti dalla legge e non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile ai fini IRAP.
Per l’utilizzo concreto del credito va ora attesa l’emanazione dello specifico codice tributo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il caro carburante, da mesi sta mettendo a dura prova le oltre 6mila imprese del Piemonte dell’autotrasporto (circa la metà a Torino), con oltre 15mila dipendenti e che aveva preoccupato le imprese per il timore che gli automezzi potessero rimanere nelle rimesse per mancanza di convenienza a uscire lungo le strade e consegnare le merci o, addirittura, non ripartire mai più.
Un settore, quello del trasporto merci, che anche in Piemonte è in costante squilibrio tra fatturati che si sgonfiano, da una parte, e gasolio, pedaggi, assicurazioni, costi di esercizio e tasse che crescono, dall’altra. A tutto ciò si devono aggiungere il cronico deficit infrastrutturale, che verrà colmato con tempi lunghissimi, la concorrenza sleale, interna ed estera che opera senza regole e prezzi sottocosto. Senza dimenticare le variabili locali come la viabilità inadeguata, non per ultimo, da 2 anni a questa parte, il Covid.
Secondo i calcoli di Confartigianato Trasporti, i vertiginosi aumenti del costo del gasolio, hanno messo a dura prova anche la stabilità delle diverse filiere produttive del Piemonte.