Mafia, 'ndrangheta e camorra: anche in provincia di Torino la criminalità organizzata ha messo radici. Per contrastarla nasce la "Consulta della legalità", promossa dalla Camera di commercio in collaborazione con l'associazione Avviso Pubblico.
Il progetto
Oggi pomeriggio al Circolo dei Lettori è stato siglato il Protocollo d'Intesa del progetto, che ha come obiettivo quello di formare gli imprenditori per prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose sul territorio torinese.
Tra le principali finalità del progetto: promuovere una rete di legalità organizzata sull’intero territorio della provincia di Torino, attraverso l’informazione e la formazione degli imprenditori; creare un tavolo permanente di confronto e collaborazione con le Autorità preposte e le Forze dell’Ordine che permetta il monitoraggio del fenomeno, lo scambio di informazioni e segnalazioni.
"Vogliamo poi coinvolgere - ha spiegato il Presidente della Camera di Commercio Dario Gallina - professionisti, istituzioni bancarie, sindacati, associazioni datoriali ed enti locali proponendo azioni di informazione e sensibilizzazione degli imprenditori".
I numeri della criminalità organizzata
E sul nostro territorio, i numeri forniti dal Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà raccontano che la criminalità organizzata è ancora realtà. Negli ultimi cinque anni, sono 64 le interdittive antimafia emesse in provincia di Torino a carico di imprese: tra le accuse il riciclaggio di denaro. Nel 2023 sono state 8.731 le operazioni finanziarie sospette registrate in Piemonte, di cui il 60% in provincia di Torino. Oltre 40 le aziende confiscate. "Dopo Verona - ha spiegato Montà - il progetto "Consulta della legalità" parte anche a Torino".
"Stiamo vivendo - ha aggiunto il Presidente di Avviso Pubblico - un momento storico caratterizzato da una serie di crisi che coinvolgono in modo significativo il mondo della politica e dell’economia. Le mafie mirano ad approfittare di questa situazione, anche in Piemonte dove non sono scomparse, nonostante l’importante opera di repressione messa in atto".
"Al di là dell'attività di contrasto e repressione svolta a tutti i livelli - ha chiarito il Prefetto Donato Cafagna - quando parliamo di questi temi è vitale mettere in campo azioni sinergiche e condividere informazioni".
"Sul fronte delle azioni come Città - ha concluso la vicesindaca Michela Favaro - siamo impegnati attivamente nel contrasto alla criminalità, in collaborazione con le altre istituzioni, e sull'educazione alla legalità in particolare con le giovani generazioni".