Si terrà il 23 ottobre il primo incontro voluto dalla Circoscrizione 5 per iniziare un percorso di coprogettazione con il comune per il futuro della fabbrica Ex Superga di via Verolengo.
La richiesta di poter essere coinvolti all’iter progettuale era stata avanzata nelle scorse settimane dal coordinatore alle attività produttive e lavoro Alfredo Ballatore a cui era seguita una missiva inviata dal presidente della cinque Enrico Crescimanno agli assessorati competenti.
Il complesso immobiliare, divenuto patrimonio della Città alla fine degli anni Novanta e affidato fino al 2016 all’ASL TO2, è situato nella Circoscrizione 5, in prossimità della "Spina 3", ed è sottoposto a vincolo di interesse culturale. Si tratta di tre edifici, per un totale di circa 3800 mq, a cui si aggiunge un cortile di circa 1300 mq, condiviso con un altro fabbricato, attualmente adibito ad archivio comunale.
Come riportato a inizio agosto la Città di Torino ha avviato l’iter per l’assegnazione in gestione dell’edificio dell’ex fabbrica Superga di via Verolengo 28, oggetto in passato di ripetuti tentativi di vendita all'asta andati deserti. L’arrivo di una proposta di parternariato speciale pubblico-privato ha permesso di attivare la procedura di selezione pubblica, aperta anche a eventuali altri soggetti interessati, che porterà all'individuazione del progetto più conforme agli obiettivi delineati dall’amministrazione comunale per la rigenerazione e la valorizzazione di edifici dismessi attraverso progetti culturali, di innovazione, inclusione sociale e produzione artistica.
La giunta comunale aveva a inizio agosto esaminato la proposta di parternariato speciale pubblico-privato (PSPP) pervenuta da Paratissima Produzioni e Servizi Impresa Sociale S.r.l., che intende trasformare l'ex Superga in un centro culturale multifunzionale.
Riscontrata la coerenza con le finalità delineate nel Documento unico di programmazione (Dup) 2024-2026, l’esecutivo di Palazzo Civico ha deliberato la pubblicazione di un bando sui canali istituzionali della Città, per 30 giorni, al fine di favorire la più ampia partecipazione di eventuali altri soggetti interessati e raccogliere il maggior numero possibile di proposte. Come specificato in una nota della Città di Torino, al termine della procedura, "sarà scelto il progetto che meglio risponde all'interesse pubblico e ai principi di autosostenibilità e compatibilità con le risorse pubbliche disponibili, valutando anche, attraverso uno o più tavoli tecnici, le soluzioni più innovative e originali.”
L’incontro del 23 ottobre ha visto la richiesta del coordinatore Ballatore di convocazione, per competenza territoriale, della Consulta di Madonna di Campagna entro il mese di settembre, di modo da poter arrivare con proposte che arrivino direttamente dal territorio.