“È stata la settimana più complicata dei miei quattro anni e mezzo di gestione.” Alessandro Masu, presidente della Sanremese, non usa giri di parole per descrivere i giorni che hanno portato all’esonero di mister Moro, all’arrivo di Fossati e alla vittoria sulla Cairese, che ha restituito fiducia e morale all’ambiente biancazzurro. Intervenuto nella rubrica Stadio Aperto, in onda ogni lunedì alle 21 sui quotidiani online del gruppo Morenews, il numero uno biancazzurro ha tracciato una fotografia lucida dell’inizio di stagione matuziano.
“Il campionato della Sanremese, per ovvi motivi, è iniziato domenica in casa nostra – ha dichiarato –. Era una partita tutt’altro che facile, ma nel momento in cui abbiamo sbloccato il risultato è venuto fuori il valore della squadra. Questa è una rosa importante, costruita per fare un campionato di vertice. Non è tutto da buttare di quello che ha fatto Moro, ma qualcosa non andava: troppi infortuni, troppe disattenzioni nei finali. Non puoi pareggiare due partite al 96’. Ieri, però, abbiamo dimostrato di essere vivi e di avere qualità anche in fase offensiva.”“Fossati è l’uomo giusto: concreto, preparato e capace di entrare nella testa dei giocatori”. Masu ha parole di grande stima per il nuovo allenatore: “Credo che mister Fossati sia uno dei tecnici più preparati e più bravi di questo girone. Unisce concretezza, dinamicità e forza mentale. Ha dimostrato di saper allenare in ambienti difficili e di saper entrare nella testa dei giocatori. Lo inseguivo da due anni, lo stimo prima di tutto come persona e come uomo. In questa categoria serve chi sa gestire un gruppo con personalità e realismo. Non sempre il suo gioco è spettacolare, ma è concreto. E a me, da presidente, interessa il risultato. Il bel gioco è un valore aggiunto, ma nel calcio contano i punti.”
Poi la riflessione più personale: “È arrivato martedì scorso, in una settimana complicatissima, forse la più difficile della mia gestione. Eppure, in cinque giorni, ha già messo la sua firma su questa squadra, con una vittoria che poteva essere anche più larga.”
“Con Quintieri ci parleremo da galantuomini”. Masu non nasconde le tensioni interne dopo il cambio di guida tecnica. Dopo l'addio del tecnico ex Empoli, in città sono aumentate le voci di un possibile addio di Simone Quinteri: “Normalmente il ruolo del direttore sportivo e dell’allenatore vanno di pari passo. Il direttore Quintieri aveva scelto mister Moro, mentre la scelta di Fossati è stata esclusivamente mia. È chiaro che in questo momento il rapporto con lui non è dei più semplici, e chiunque lo capirebbe. In questi giorni cercherò di capire se ci sono le condizioni per andare avanti insieme. Alcuni giocatori hanno chiesto rassicurazioni, altri di poter andare via: è un momento delicato, ma con il direttore ci sederemo al tavolo, da galantuomini, e capiremo se continuare o se ognuno dovrà fare la propria strada.”
“Djorkaeff? Giocatore vero, non una mossa di marketing”. Il presidente ha difeso con forza alcune delle scelte di mercato più discusse, come l’arrivo di Oan Djorkaeff.
“Le critiche erano dietro l’angolo: molti pensavano fosse solo un’operazione di immagine, ma chi lo ha visto giocare sa che è un talento vero. Ha qualità per stare in Serie D e anche in Serie C. Il suo punto di forza è l’uno contro uno: sa saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Forse nel 3-4-3 alto a sinistra renderebbe ancora di più, ma anche da seconda punta si sta adattando bene. È stato un investimento importante e non ci ha deluso.”
“Lo stadio? Non è un progetto tramontato”. Tra i temi più attesi, quello dello stadio. Masu è cauto ma determinato: “È un argomento che mi sta molto a cuore, ma adesso è l’ultima cosa che mi preoccupa. Prima dobbiamo sistemare la classifica e riportare la Sanremese dove merita. Il progetto stadio non è tramontato: lo riaprirò nel momento in cui la società sarà in condizione di farlo. Ma per ora la priorità è il campo.”
“Questa squadra mi ricorda la prima Sanremese”. Infine, un paragone carico di fiducia: “Questa squadra mi ricorda molto quella del primo anno. Allora avevamo 16 punti di svantaggio dal Vado a dicembre e ci siamo giocati lo scontro diretto due mesi dopo. Anche oggi vedo una difesa solida, portieri affidabili e un attacco che sta crescendo. Non è tardi per risalire. Per il primo posto sarà una questione tra il Vado e il Varese, ma noi dobbiamo solo pensare a migliorarci, passo dopo passo.”














