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Cronaca | 23 ottobre 2025, 11:24

Carcere di Torino, allarme sicurezza: “Detenuti in diretta social e alcol artigianale nelle celle”

L’Osapp denuncia 27 aggressioni e 38 agenti feriti dall’inizio dell’anno: “Serve un intervento urgente del Dap"

Immagine di repertorio

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Situazione sempre più tesa all’interno della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove - secondo l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) - si moltiplicano episodi di violenza, introduzione di dispositivi illeciti e produzione artigianale di alcol.

La diretta social

Lunedì 20 ottobre sarebbe stata una giornata particolarmente critica: nella 5ª sezione del Padiglione B alcuni detenuti sarebbero stati sorpresi durante una diretta sui social network, mentre nel Padiglione A un altro recluso di nazionalità straniera sarebbe stato trovato in possesso di uno smartphone e caricabatterie. Nel tentativo di evitare i controlli, il telefono sarebbe stato danneggiato ma poi recuperato dagli agenti.

Le perquisizioni successive avrebbero innescato ulteriore tensione: un detenuto, contrariato dai controlli, avrebbe colpito con una testata un agente della Polizia Penitenziaria, che ha riportato ferite guaribili in due giorni. Durante le stesse operazioni è stato inoltre rinvenuto alcol di produzione artigianale, potenzialmente pericoloso per la salute.

27 aggressioni nel 2025

Secondo i dati diffusi dal sindacato, dall’inizio del 2025 si contano già 27 aggressioni e 38 agenti feriti. "La situazione del carcere di Torino è ormai fuori controllo", denuncia Leo Beneduci, segretario generale Osapp. "In alcune sezioni i detenuti agiscono in condizioni di quasi anarchia, ostacolando l’azione del personale e compromettendo la sicurezza interna. Servono interventi immediati da parte dei vertici regionali e del Dap per ripristinare legalità e tutela del personale".

L’Osapp chiede al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria misure straordinarie per garantire la sicurezza e sostenere il personale penitenziario, sempre più stremato da carenze organizzative e turni di lavoro in emergenza continua.

Redazione

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