È Marco Veronese la vittima dell’omicidio avvenuto questa notte a Collegno. 39 anni, padre di tre figli, installatore di antifurti. Si scava nel suo passato per capire se ci possa essere un legame con chi questa notte, intorno alle ore 1,30, ha messo fine alla sua vita con dieci fendenti tra via Sabotino e Corso Francia.
Senza precedenti, una vita tranquilla, una persona gentile. Da qualche mese si era separato ed era tornato a vivere con i genitori. Questo è tutto quello che è dato sapere sul suo conto. Niente che possa prestare al fianco a supposizioni per risalire a un possibile movente di un gesto efferato. Compiuto in piena notte, per strada.
Si cerca il fuggiasco
E ora si cerca chi, incappucciato, dopo averlo accoltellato si è dato alla fuga. Le immagini di video sorveglianza saranno fondamentali per risalire all’uccisore che al momento si trova ancora a piede libero e non si è costituito.
Qualche testimonianza è stata raccolta dai vicini. C’è chi ha sentito delle urla, ma non ci ha dato troppo peso. Succede spesso nella notte, dicono. Con gruppi di persone che stanno in strada, a bivaccare, a fare casino. C’è anche chi spaccia, aggiungono. E così anche nella cintura di Torino ci si barrica in casa, nell’indifferenza.
Non è bastato l’intervento di un passante che lo ha visto ferito a terra e ha subito allertato i soccorsi. Vani i tentativi di riportarlo in vita l’uomo è deceduto poco dopo.
Una vita ordinaria
Un gesto su cui, al momento, nessuno riesce a dare un senso. Saranno le indagini a far luce sulla morte di un lavoratore, un padre, una persona, la cui vita, così ordinaria, non dà adito a pensare che possa essersi trattato di un regolamento di conti. E si parte dalle domande più banali: Veronese conosceva la sua vittima? Come aveva trascorso le ore prima dell’omicidio? Perché i due sono entrati in contatto?
Dubbi da dissipare per trovare il bandolo della matassa. E intanto si batte in lungo e in largo il territorio per stanare l’assassino.