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Regione | 30 ottobre 2025, 15:50

Il Centro Gianni Oberto rilancia la memoria del Piemonte: “Dallo Statuto Albertino a Giolitti, le radici della nostra storia”

Insediato a Palazzo Lascaris il nuovo direttivo guidato da Davide Nicco e Nadia Conticelli. Tra i temi anche la tutela della lingua piemontese

Insediato a Palazzo Lascaris il nuovo direttivo guidato da Davide Nicco e Nadia Conticelli

Insediato a Palazzo Lascaris il nuovo direttivo guidato da Davide Nicco e Nadia Conticelli

Tutelare e diffondere la memoria del Piemonte attraverso le date fondamentali della sua storia, gli eventi, i personaggi. Questo l’indirizzo che si è dato il nuovo direttivo del Centro Gianni Oberto, insediatosi a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, nella riunione coordinata dal presidente Davide Nicco e dalla consigliera regionale Nadia Conticelli

Nel mandato precedente il Gianni Oberto ha lavorato egregiamente - ha dichiarato Nicco - con tante iniziative portate a termine e la realizzazione dell’inno del Piemonte”. “Penso che sia importante, nella nostra attività - ha aggiunto Conticelli - ricordare anche la figura di Giovanni Giolitti”. Gli argomenti, le date, i temi di lavoro sono stati decisi dai nuovi componenti del Comitato, anche su proposta della presidenza del Consiglio: Giuliana Giai, Lara Merla, Fabrizio Nucera, Andrea Pennini, Gianfranco Visca, Gianni Firera, Claudio Bertolotti, Valter Serra e sono stati diversi gli spunti presi in considerazione per la nuova stagione d’attività, decidendo infine d'individuarne alcuni da sviluppare e promuovere. 

Come la promulgazione dello Statuto Albertino del 4 marzo 1848. Nel preambolo autografo dello stesso Carlo Alberto viene definito come «legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia sabauda». Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d'Italia, divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita e rimase formalmente tale, pur con modifiche, fino all'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, il 1º gennaio 1948.

L’assedio di Torino, la Vittoria e Pietro Micca (29-30 agosto) del 1706. L'assedio di Torino, durante la Guerra di successione spagnola, vide 44.000 soldati francesi affrontare 10.500 difensori sabaudi dal 14 maggio al 7 settembre. La città fu salvata dall'arrivo dell'esercito del Principe Eugenio e del duca Vittorio Amedeo II, che costrinse i francesi alla ritirata. Nelle gallerie sotterranee, il minatore Pietro Micca si sacrificò il 30 agosto facendo esplodere la polvere da sparo per bloccare i nemici. Nel 1864, una statua in suo onore fu eretta davanti ai giardinetti del Mastio.

La battaglia di Solferino e San Martino, 24 giugno del 1859, nel contesto della seconda guerra d'indipendenza italiana. 
La strage di Torino del 1864: Il 21 e 22 settembre si verificò una delle più grandi tragedie civili della città negli ultimi secoli, legata ai moti per lo spostamento della Capitale da Torino. Si stima che i morti furono circa 62 e i feriti 138. La lapide commemorativa del Comune, posta nel 1999, riporta dati differenti, considerati però non corretti.

Non solo eventi, però: il Gianni Oberto si occuperà anche della promozione e conservazione della lingua piemontese, della figura di un suo figlio illustre come Giovanni Giolitti, della Giornata del Valore alpino (16 gennaio), come stabilito dalla legge regionale 8/22 e naturalmente della Festa del Piemonte, la terza domenica del mese di luglio, secondo la legge regionale 15/22. “Oltre alle tradizionali celebrazioni all’Assietta - ha detto a questo proposito Nicco -, stiamo valutando di portare la festa anche a Torino”.

Comunicato stampa

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