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Sanità | 31 ottobre 2025, 12:45

Anaste, il contratto che mortifica: oss e infermieri senza quattordicesima, malattie non retribuite e salari bassi [VIDEO]

Un presidio davanti all’Rsa Valgioie indetto da Cgil, Cisl e Uil. In Piemonte si contano 1.300 dipendenti. Ad applicarlo molte residenze di grandi dimensioni

Presidio davanti all’Rsa Valgioie indetto da Cgil, Cisl e Uil

Presidio davanti all’Rsa Valgioie indetto da Cgil, Cisl e Uil

Scheletri, ragnatele, maschere spaventose. In sottofondo la colonna sonora di John Carpenter dal film cult “Halloween". Il giorno è quello giusto, il mood è da "Dolcetto o scherzetto". Non fosse altro che il tutto avviene davanti ai cancelli dell’Rsa Valgioie residenza e centro diurno per malati di Alzheimer, dove operano poco meno di 30 addetti per 90 posti letto. Tutti inquadrati con Anaste, un contratto che “mortifica”, come si legge nel volantino che circola nel presidio indetto dai sindacati di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. 

In Piemonte si contano circa 1.300 lavoratrici e lavoratori del comparto socio-sanitario e assistenziale in questa condizione. E oggi hanno scelto di aderire all’iniziativa nazionale contro il rinnovo del contratto collettivo Anaste, giudicato peggiorativo e firmato da sigle non rappresentative. 

L'accusa: "Un contratto pirata"

Tra gli aspetti contestati ci sono ragioni di carattere salariale. Oss, infermieri, educatori che operano in altre strutture a parità di mansioni guadagnano fino a 1.500 euro in più all’anno, sostengono. Ma c’è anche un discorso di tutele. Secondo i sindacati il contratto Anaste non prevede la quattordicesima, così come avviene in altre strutture. Mentre c’è una disparità anche sulla retribuzione di chi è in malattia. Al quarto giorno, conferma un lavoratore della struttura di via Mongioie, salta la piena retribuzione. Dopo undici volte che si va in malattia l'azienda può licenziare, così come dopo 180 giorni di malattia accumulata (il cumulo è di 365 giorni in altre strutture).

Un contratto che le tre sigle definiscono “pirata” e che oggi ha radunato decine di lavoratori in presidio. In Piemonte i dipendenti coinvolti lavorano in aziende come Gruppo Colisée, Emmaus Srl, Silver Age e Abros Gestioni, attive nella gestione di RSA e strutture per anziani.

Si tratta di grandi strutture come Residenza Gianni Rodari di Novara (gruppo Colisee), dotata di 120 posti letto, RSA Italo Calvino di Orbassano (Gruppo Colisee) anch’essa da 120 posti letto,  Residenza I Roveri di Caresanablot (Emmaus srl) da 60 posti letto, Residenza La Baraggia di Candelo (Santa Cecilia impresa sociale) da 60 posti letto, Villa Maria a Torino (Abros Gestioni) da 90 posti letto e la RSA Valgioie a Torino, gestita da Silver Age e davanti alla quale si svolgerà il presidio dello sciopero.

Le richieste avanzate alla Regione

Non possiamo né dobbiamo permettere disuguaglianze tra gli stessi operatori del socio-sanitario solo perché hanno la sfortuna di lavorare per una associazione datoriale rispetto ad un'altra”, hanno dichiarato le organizzazioni sindacali.

E poi l’appello alla Regione: “Chiediamo di dare seguito agli impegni presi ed escludere queste aziende dalla possibilità di ricevere ulteriori contributi pubblici. Tutte queste strutture, infatti, sono accreditate con la Regione”.

Quello che chiedono i sindacati è di riaprire la trattativa coinvolgendo le sigle confederali. Per dare speranza in quest’atmosfera lugubre che, però, niente ha a che vedere con la festa di Halloween.

Daniele Caponnetto

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