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Attualità | 18 novembre 2025, 15:40

Nuova vita per le vetrine e bacheche interpilastro: una disciplina per ampliare le attività sotto i portici

Potranno essere riattivate come piccoli punti vendita di prodotti non alimentari

Foto da MuseoTorino

Foto da MuseoTorino

Nuova vita per le vetrine e le bacheche interpilastro dei portici torinesi. La Giunta comunale ha approvato questa mattina, su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, una delibera che permette di riattivarle come piccoli punti vendita di prodotti non alimentari. Il provvedimento definisce regole chiare e stabili per l’utilizzo di queste strutture e supera i limiti introdotti nel 2014, aprendo la strada al recupero degli spazi oggi chiusi, con l’obiettivo di migliorare decoro, sicurezza e vitalità negli spazi porticati della Città.

“Le vetrine e le bacheche interpilastro sono un elemento caratteristico dei nostri portici e parte della storia commerciale della città – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino –. Con questa decisione diamo regole chiare e stabili agli operatori e favoriamo il recupero degli spazi chiusi – attualmente 26 su un totale di 150 –, restituendo vivacità e presidio a luoghi che rischiano il degrado. È un passo avanti importante per rendere i portici di Torino più vivi, più curati e più sicuri”.

Il provvedimento stabilisce che i titolari delle vetrine e delle bacheche interpilastro, regolarmente autorizzate sotto il profilo edilizio con un permesso temporaneo (tecnicamente “titolo in precario”), possano richiedere un’autorizzazione commerciale per la vendita di prodotti esclusivamente non alimentari. L’autorizzazione avrà la stessa durata del permesso edilizio e potrà essere revocata qualora lo richiedano esigenze di interesse pubblico. Negli spazi oggi chiusi ma dotati di un valido titolo di occupazione di suolo pubblico sarà possibile avviare nuove attività commerciali: una misura che contribuirà anche a rivitalizzare alcune aree porticate come quelle di via Nizza e piazza Carlo Felice, dove le vetrine sono chiuse da anni.

Prosegue così il lavoro avviato dalla Città di Torino sin dal 2003, quando la Giunta aveva approvato il Progetto Integrato d’Ambito, che coinvolgeva l’intero sistema dei 12 km di portici di Torino e mirava al miglioramento, attraverso un’azione pubblico-privata, della qualità dello spazio pubblico. Un tema ripreso anche quest’anno dal Consiglio comunale, che ha approvato la delibera consiliare dal titolo “Iniziative per il rilancio dei chioschi inutilizzati su territorio cittadino e per il riordino della loro disciplina”.

comunicato stampa

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