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Attualità | 23 novembre 2025, 17:53

Dall'ospedale Mauriziano ai parchi Ruffini e Rignon, a Torino d'estate è allarme ozono

Le concentrazioni dell'inquinante aumentano con il sole, quindi sono più alte d'estate

Dall'ospedale Mauriziano ai parchi Ruffini e Rignon, a Torino  d'estate è allarme ozono

"Lo smog uccide anche d'estate". E' questo il titolo della campagna lanciata a luglio 2025 dal Comitato Torino Respira, con la collaborazione di volontari e volontarie di FIAB Torino Bike Pride. E nonostante i riscaldamenti spenti e meno auto in giro, complice le vacanze ed il caldo che spinge diversi torinesi a spostarsi in bici, l'inquinamento c'è.

Anzi, l'aria è pericolosa anche in quei posti frequentati da soggetti più fragili: giovani ed anziani. Il Comitato ha infatti installato 60 campionatori passivi a Torino, e in alcuni comuni della Città Metropolitana, con l’obiettivo principale di rilevare le concentrazioni di ozono in: parchi e giardini, orti urbani, ospedali e impianti sportivi.

Perché l’ozono

L’ozono è un inquinante particolare. Non viene emesso direttamente, ma si forma in atmosfera a partire da sostanze come gli ossidi di azoto e gli idrocarburi, soprattutto quando i raggi del sole sono molto forti. Per questo le sue concentrazioni sono più alte in estate.

Tra gli inquinanti atmosferici problematici l’ozono è l’unico per il quale le concentrazioni stanno aumentando, a causa del cambiamento climatico, che aumenta il numero di giorni caldi e con cielo sereno a giugno, luglio ed agosto.

Gli effetti sulla salute dell’ozono sono gli stessi di altri inquinanti dell’aria e riguardano soprattutto l’apparato respiratorio e quello cardio circolatorio. I suoi effetti si sommano spesso a quelli delle alte temperature e possono diventare molto gravi durante le ondate di calore.

I siti più inquinati

Ed i siti con maggiori concentrazioni di ozono a Torino sono tanti. Dall'ospedale Mauriziano, ai parchi della Clessidra, Vittime Rogo Thyssen-Krupp, Europa, Rignon, Vittorio Veneto, Ruffini e Allianz Stadium ed il giardino Giuseppe Levi.

Ed i risultati del monitoraggio sono preoccupanti. La campagna dell'estate 2025 ha mostrato dati peggiori rispetto a quelli dell'anno scorso, complici le temperature più alte. Spesso le concentrazioni di ozono sono poi più alte nei parchi frequentati da sportivi e famiglie, così come zone rurali, rispetto ai centri abitati. 

Considerazioni che per il Presidente di Torino Respira Roberto Mezzalama: "dovrebbero indurre gli amministratori comunali a informare meglio i cittadini dei rischi che si corrono ad esempio facendo attività sportiva durante le giornate calde, e soprattutto nel pomeriggio, e con concentrazioni elevate di ozono". A questo si aggiunge come l'attuale "rete di monitoraggio non sia sufficiente per rappresentare la complessità della distribuzione dell’ozono in città".

"È chiaro poi che si dovrebbero prendere delle azioni decise per limitare il traffico anche d’estate, seguendo l’esperienza di città e regioni francesi come Lione e Parigi, e investire per aumentare il verde urbano in modo da ridurre le temperature e l’insolazione delle strade e piazze di Torino”  conclude Mezzalama.

Cinzia Gatti

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