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Economia e lavoro | 08 gennaio 2017, 10:00

L'energia che viene dalla metropolitana per scaldare le case

Il progetto innovativo di un team torinese

L'energia che viene dalla metropolitana per scaldare le case

 

Impiegare l’energia prodotta dalla metropolitana per riscaldare o raffreddare le abitazioni soprastanti. È questo l’innovativo progetto messo a punto dal team di Marco Barla, professore al Politecnico di Torino, che prevede di utilizzare il terreno, che separa la superficie dalla parte sottostante, come “magazzino”  di energia. Grazie ad un fluido termovettore (una sostanza che appunto permette di accumulare e trasportare calore , un po’ come l’acqua calda nei termosifoni), sarà possibile trasferire del calore dal terreno alle case e viceversa.

La temperatura fissa che si misura nei dieci metri sotterranei della metro è di 14,5 gradi: nella stagione invernale, lo scambio di energia porterà più calore nelle abitazioni. In estate, invece, questa stessa energia farà il tragitto contrario, visto che la temperatura sulla superficie sarà maggiore rispetto a quella della metropolitana. Un sistema, dunque, conveniente anche sul piano economico (oltre che su quello ambientale): dallo studio di Barla, è emerso che questa nuova tecnologia, chiamata Enertun, comporterà la riduzione dei costi dal 75 al 145 per cento agli altri sistemi considerati.

La prima area a sperimentare, a partire da marzo, questa innovazione sarà Piazza Bengasi.

L’obiettivo di questo progetto è quello di dare in licenza il brevetto, per poter impiegare la tecnologia anche in altri paesi europei. Uno di quelli ad essersi mostrato interessato è la Polonia.Impiegare l’energia prodotta dalla metropolitana per riscaldare o raffreddare le abitazioni soprastanti. È questo l’innovativo progetto messo a punto dal team di Marco Barla, professore al Politecnico di Torino, che prevede di utilizzare il terreno, che separa la superficie dalla parte sottostante, come “magazzino”  di energia. Grazie ad un fluido termovettore (una sostanza che appunto permette di accumulare e trasportare calore , un po’ come l’acqua calda nei termosifoni), sarà possibile trasferire del calore dal terreno alle case e viceversa.

La temperatura fissa che si misura nei dieci metri sotterranei della metro è di 14,5 gradi: nella stagione invernale, lo scambio di energia porterà più calore nelle abitazioni. In estate, invece, questa stessa energia farà il tragitto contrario, visto che la temperatura sulla superficie sarà maggiore rispetto a quella della metropolitana. Un sistema, dunque, conveniente anche sul piano economico (oltre che su quello ambientale): dallo studio di Barla, è emerso che questa nuova tecnologia, chiamata Enertun, comporterà la riduzione dei costi dal 75 al 145 per cento agli altri sistemi considerati.

La prima area a sperimentare, a partire da marzo, questa innovazione sarà Piazza Bengasi.

L’obiettivo di questo progetto è quello di dare in licenza il brevetto, per poter impiegare la tecnologia anche in altri paesi europei. Uno di quelli ad essersi mostrato interessato è la Polonia.

 

Giulia Maccagli

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