L’ 82 per cento dei giovani italiani dichiara di non aver acquistato nemmeno un quotidiano nel corso dell’ ultimo anno. E’ il dato clamoroso che emerge da un’ indagine condotta a gennaio dall’ Istituto Demopolis per l’ Ordine dei Giornalisti su un campione di mille ragazzi fra i 18 e i 29 anni. Il 90 per cento degli under 30 fruisce quotidianamente della Rete e il 60 per cento è di fatto sempre connesso a Internet .
I dati dei sondaggi – lo sappiamo – vanno sempre presi con le molle come per i polli di Trilussa (se in media due italiani mangiano un pollo, è possibile che ne mangino mezzo a testa, oppure che uno se lo divori e l’ altro digiuni). Detto questo, analizzando il sondaggio si scopre che il 75 per cento si informa sui siti web (come questo che state leggendo), sui portali di informazione o sui siti online dei quotidiani, il 66 per cento attraverso i telegiornali, il 63 per cento grazie a Facebook e Youtube e il 30 per cento ascolta le notizie in radio.
Sta cambiando il mondo. Ce ne stiamo accorgendo? Eppure i giovani intervistati sono convinti che la funzione del giornalismo sia importante (40 per cento) e fondamentale (33 per cento), solo il 20 per cento la ritiene poco utile e il 7 per cento ininfluente. E c’ è anche un ritorno al localismo: il 70 per cento degli under 30 è interessato ai fatti della propria città e della regione, contro un 42 che si informa sull’ Europa e sul mondo.
Ma quel che emerge – complessivamente – dall’ indagine è che i giovani cercano e vivono di informazioni gratuite. Non si compra più il giornale ma lo si legge sul computer o sul telefonino. Ebbene, lo dico senza paura: L’ INFORMAZIONE E’ UNA COSA SERIA E NON ESISTE INFORMAZIONE GRATIS. Compito essenziale dei giornalisti – e lo si evince anche da questo sondaggio – resta e resterà sempre quello di raccontare i fatti senza fare sconti a nessuno, a nessun governo (di qualsiasi colore) e a nessun potere, comprese le grandi piattaforme Internet.