"Ci occupiamo di innovazione perché porta sviluppo per il futuro a Torino: abbiamo trasformato la città in un laboratorio aperto". È questo il mantra ripetuto più volte ieri dall'assessore all'Innovazione Paola Pisano e dal sindaco Chiara Appendino alla presentazione delle sperimentazioni nell'ambito di Torino City Lab. Parole rimaste sinora al vento secondo il consigliere di maggioranza Aldo Curatella, ingegnere esperto di energia e presidente della Commissione Smart City.
Curatella porta come esempio concreto Enerbrain - impegnata nella regolazione degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria che misura e ottimizza temperatura, umidità e livello di CO2 - presentata ieri al Torino Living Lab. Un'azienda che, come denuncia Curatella, ha dovuto attendere "tre anni prima di avere il via per la sperimentazione". "Partendo ora - spiega - i risultati non si vedranno prima di un anno o forse qualcosa in più. E per vedere iniziare qualcosa di concreto e diffuso in tutti gli oltre 800 edifici comunali ci vorranno anche più di 3 anni".
"E non in un comparto secondario - spiega il consigliere del M5S - ma in uno strategico, o che almeno dovrebbe essere tale, per una amministrazione che ha anche seri problemi di riduzione di spesa corrente in bilancio".
Secondo Curatella l'Amministrazione Appendino poteva mettere in campo alcune delle azioni proposte da lui "per ora ancora inchiostro su carta", che avrebbero portato risparmi "di qualche decina di milioni di euro su una spesa energetica del Comune che oscilla tra i 40 e i 60 milioni di euro l'anno".
"Solo qualche mese fa - aggiunge - sono riuscito ad avviare, finalmente tra mille difficoltà e tentennamenti, l'iter di variazione del regolamento edilizio e di completa rivisitazione dell'allegato energetico". "Variazioni richieste - precisa - da anni, da ordini professionali e soggetti coinvolti nel comparto edilizio, per ridurre i costi di intervento e incentivare interventi di riqualificazione energetica degli edifici privati".