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Nuove Note | 07 luglio 2019, 07:00

Boogie Bombers: portiamo in giro i nostri blues per lasciare un segno

Chissà che magari la band torinese oltrepasserà l’oceano per far conoscere la loro musica.

Boogie Bombers: portiamo in giro i nostri blues per lasciare un segno

Il progetto dei Boogie Bombers nasce dalla necessità di suonare e portare in giro i propri blues. Per loro fare blues significa trasmettere emozioni, stabilire un rapporto tra musicista e ascoltatore. Nel 2016 hanno pubblicato il disco “The Docks Dora Session”, un live album in presa diretta che ricreava le atmosfere dei vecchi Juke Joints american. Da poco hanno pubblicato una loro versione blues di “Boombastic”, un’idea nata per scherzo. Sono stati selezionati a partecipare alle finali italiane dell'international blues challenge 2020. La band che vincerà parteciperà a gennaio alla finalissima direttamente nella culla del blues: Memphis, insieme alle migliori band e solisti emergenti di tutto il mondo. Chissà che magari la band torinese oltrepasserà l’oceano per far conoscere la loro musica.

 

Il progetto nasce nel 2004 per poi trasformarsi e diventare oggi Boogie Bombers, come è stato questo percorso di trasformazione?

Il progetto nasce dalla necessità di suonare e portare in giro i propri blues. Nel 2004 Joe e Boris si conoscono frequentando le jam session torinesi. Comincia così la storia del progetto che vede nel corso degli anni cambiare formazione, collaborandocon numerosi artisti dell’area metropolitana. Nel 2013 nascono i “Fratelli Tabasco” e la band assume la sua forma attuale con Simone Tabasco alla batteria e Marco Tabasco al basso. Nel 2017 dopo una serie di pubblicazioni di quello che sarebbe stato il nostro nuovo album ci siamo fermati a causa di problemi legali dovuti al copyright della parola “tabasco”. Dopo una lunga assenza dalla scena, nel novembre 2018 ritorniamo con il nome Boogie Bombers: stessa formazione ma con un considerevole bagaglio di esperienze in più e un sound ancora più solido ed esplosivo.

 

Cosa significa per voi fare musica?
Per noi significa lasciare un segno, trasmettere un’emozione, un pensiero. Questo è quello che facciamo suonando i nostri blues. Il dare avere tra musicista e ascoltatore è il fuoco che mantiene sempre viva la nostra passione.

 

Quali artisti ispirano la vostra musica?

L’elenco potrebbe essere infinito, i nostri ascolti spaziano dal blues al funk, dal rock all’hip hop e in generale a tutta la black music. Gli artisti che hanno particolarmenteispirato la nostra musica però sono sicuramente quelli che hanno attualizzato e rinnovato il blues degli ultimi anni come The Black Keys, Ben Harper, The North Mississippi Allstars, R.L. Burnside e Cedric Burnside. Ci ispirano anche musicisti a noi più vicini come Luigi Tempera, Andrea Scagliarini e i numerosi bluesmen della scena torinese. Con loro abbiamo avuto il piacere di condividere diverse esperienze che sicuramente hanno contribuito a formare il nostro attuale sound.

 

Come nasce un vostro brano?

I nostri pezzi nascono quasi sempre da una semplice melodia che, in base all’atmosfera evocata, richiama il testo che meglio gli si addice. A quel punto, prova dopo prova, cerchiamo di affinarla e renderla più fluida possibile ragionando molto a livello ritmico e cercando l’essenzialità nella forma. In questo processo spesso ci capita di stravolgere ripetutamente l’idea iniziale, trovandoci così a suonare un brano con un’intenzione completamente diversa da come era stato concepito. Ci capita ancora adesso di riprendere e stravolgere nostri brani che ci portiamo dietro ormai da anni.

 

Il vostro primo album è “The Docks Dora Session”, raccontateci come è nato.
Abbiamo avuto la possibilità di registrare un disco dopo aver vinto il concorso “Rock the Docks” indetto dalla Rainbow Music di Torino nel 2015. In questo album siamo andati dritto al sodo: fare un live album in presa diretta e ricreare le atmosfere dei vecchi Juke Joints americani. Gli ingredienti sono stati semplici da trovare: un pubblico scatenato, il tintinnio continuo di bicchieri di whisky e bottiglie di birra. Sono tutte tracce originali registrate nei mitici Docks Dora di Torino presso la Rainbow Music che abbiamo pubblicato nel 2016.

 

Qualche mese fa è uscito il singolo “Bombastic”, state pensando ad un disco di cover in versione blues?
Al momento no perché preferiamo suonare i nostri pezzi. L’idea di Boombastic è nata per scherzo, ma quella di riproporre brani fuori genere con arrangiamenti blues è diventata subito una sfida. Visto il successo online dopo la pubblicazione del nostro video non escludiamo che ripeteremo nuovamente questo esperimento con altri brani che hanno segnato la nostra generazione.

 

La vostra Torino musicale e non.

Noi viviamo principalmente la Torino musicale che rispetto a molte altre città italiane vanta una scena ricca e varia. È facile trovare concerti e jam session anche in settimana dove poter suonare e conoscere sempre nuovi appassionati. Siamo tutti cresciuti qui a Torino ed è una città che ci ha dato modo di conoscere molteplici realtà artistiche e sociali grazie alla sua vitalità e ricchezza di stimoli.

 

News, live in programma, appuntamenti.
Beh, che dire! Ultimamente abbiamo avuto molte belle notizie: la prima è che stiamo collaborando con la Blue Mama Records, agenzia di Torino molto giovane ma già esperta che vuole promuovere giovani artisti legati alla Black Music! L'altra bella notizia è freschissima e abbiamo ancora la pelle d'oca: siamo stati selezionati a partecipare alle finali italiane dell'international blues challenge 2020. Queste si svolgeranno il 12,13,14 luglio a Rovigo per il Delta Blues e il 20 di luglio al Pordenone Blues Festival. La band che vincerà parteciperà a gennaio alla finalissima direttamente nella culla del blues: Memphis, insieme alle migliori band e solisti emergenti di tutto il mondo. Inoltre l'estate non è finita per noi perché saremo il 25 di agosto a Canosio (CN) ed infine venerdì 30 agosto al Vinovo Blues Festival.

Info su https://www.facebook.com/BoogieBombersBand/

Federica Monello

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