Buongiorno e benvenuti in questa rubrica. Sono Domenico Simonetti: nonostante la formazione ingegneristica, da sempre appassionato per le piante e per i fiori aiuto ormai da anni altri appassionati coltivatori a gestire al meglio la propria collezione di orchidee e piante varie. Potete trovarci e interagire più facilmente con noi sul nostro gruppo Facebook “Orchidee: cura e vendita”. Su Torinoggi.it ci occuperemo di dare semplici consigli per gestire le piante che teniamo in casa, sul balcone o in giardino.
Iniziamo subito con due argomenti interessanti
Arrivo dell’autunno. Dopo una bella e assolata estate le minime sono scese a 10° nel Torinese e per alcune piante siamo già al limite. Nel caso abbiate ancora delle orchidee phalenopsis sul terrazzo è meglio farle rientrare in casa, dato che iniziano a patire temperature sotto i 15°. Da adesso in avanti inizieranno lentamente a formare i loro steli floreali e fioriranno tra dicembre e inizio anno con le loro variopinte ed estremamente longeve fioriture. Punto cruciale sono come e quanto bagnarle: sconsiglio di bagnarle per immersione. Il substrato, soprattutto in presenza di spugne o sfagno si inzuppano eccessivamente e le basse temperature rallentano i tempi di asciugatura con marciumi quasi certi. Si bagnano a bordo vaso quando le radici sono tornate chiare. Questo è il motivo per cui vengono messe in vasi trasparenti. La concimazione non si sospende. Deve essere continuativa durante tutto l’anno.
Lo stesso discorso vale per orchidee Vanda, ancora più sensibili con temperature minime intorno ai 18°. Loro possono fiorire durante tutto l’anno, dipendendo dall’ibrido di partenza da cui derivano. Una pianta molto bella ma un po’ esigente a livello di quantità di acqua e di umidità. Infatti suggeriamo di toglierle da vasi di vetro dove spesso vengono messe per la vendita, e di invasarle in vasi grandi con alcuni accorgimenti che troverete sul nostro gruppo. Sono piante che hanno bisogno di molti nutrienti, quindi da concimare molto frequentemente.
Invece per i cymbidium è meglio lasciarli fuori almeno fino ad una minima di 5°, sotto questa temperatura, una gelata improvvisa potrebbe fare danni irreversibili. Sono orchidee di montagna che crescono sulle pendici dell’Himalaya: gradiscono ed hanno bisogno del fresco per stimolare la fioritura invernale. Contemporaneamente diradate gradatamente fino a una sola volta al mese le irrigazioni perché marciscono facilmente, con l’innalzarsi delle temperature in primavera si riprendono le irrigazioni più regolari.
Nel caso di piante in vaso come camelie e rose non ci sono problemi a tenerle fuori anche durante l’inverno diradando le innaffiature. Fa eccezione la camelia sinensis, la pianta del tè che patisce temperature sotto i 10 gradi. Per le rose e ortensie (non le paniculate) si avvicina il momento di fare una potatura per il riposo invernale.
Le gardenie, cugine alla lontana della pianta del caffè, hanno in comune la loro origine tropicale. Sono al limite di solito con una minima di 12 gradi si ritirano su un pianerottolo (dove ci sia luce) o dentro casa.
Chi invece ha sul terrazzo o in giardino piante come magnolia, pini, glicini, non ci sono problemi di temperatura, ma diradate le innaffiature ed evitate i ristagni che facilmente fanno sviluppare marciumi fatali.
Secondo argomento: siamo alla vigilia di FLOR con il suo secondo appuntamento annuale a Torino. Domani e domenica per via Carlo Alberto, Piazza Carlo Alberto e vie limitrofe ci saranno centinaia di espositori con piante di tutti i tipi: piante grasse, ornamentali, orchidee, piante da giardino, piante acquatiche e i relativi accessori per facilitare la coltivazione. Per gli appassionati di giardinaggio è un evento imperdibile per vedere nuove varietà, comprare l’esemplare mancante, incontrarsi con amici appassionati di giardinaggio.