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In Breve

| 11 dicembre 2019, 18:48

Cibo e Intercultura: il Camerun protagonista dell'evento di chiusura di “Ricette del Dialogo”

Finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), il progetto si è concluso lunedì 9 dicembre presso il Cookin’ Factory. Ai fornelli i cuochi dell’associazione Panafricando

Cibo e Intercultura: il Camerun protagonista dell'evento di chiusura di “Ricette del Dialogo”

Un vecchio detto Arabo dice: “Non conosci realmente una persona finché non mangi con lei”. Lo scorso lunedì, presso il Cookin’ Factory a Torino, si è concluso il progetto Le ricette del dialogo, partito due anni fa e finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) di cui LVIA ne è capofila. Dal partenariato con SlowFood, Colibrì, Renken, ASBARL, Panafricando, Regione Piemonte, Città di Torino, l’iniziativa nasce “dall’idea di conciliare e di usare il cibo come strumento di dialogo tra persone di diverse origini e provenienza”, afferma la vicedirettrice di Panafricando Liuba Forte. Nel corso degli anni sono stati coinvolti ben quindici Paesi diversi e cuochi di diverse nazionalità. Il direttore del Centro piemontese di Studi Africani, Federico Daneo, è stato ospite alle diverse attività e si è appassionato al progetto.

Lunedì si è tenuto l’ultimo evento dedicato al Camerun grazie al contributo di Panafricando. Liuba Forte è entusiasta del risultato ottenuto. Dopo due ore di conferenza, è stata offerta dal progetto una cena organizzata dai cuochi dell’associazione. La serata Camerun e Contaminazioni, alla quale hanno preso parte centrotrenta persone “sedute a tavola molto felici” che hanno goduto del buon cibo e della musica tradizionale camerunense, è stato il risultato di una perfetta unione tra la cucina africana, spesso marginata per gli stili e le tecniche di preparazione, e l’alta cucina. L’associazione ha creato negli anni una filiera di partner che fornisce loro pasta, dessert e vini delle Langhe e che ha permesso di ideare ricette afro-fusion, dalla lasagna ai dolci preparati con l’azienda Gran Sicily di Torino e i cuochi di Panafricando.

L’evento di lunedì e il progetto stesso sono stati al di sopra delle aspettative degli organizzatori. In due anni solo Panafricando è riuscito a coinvolgere più di dodicimila persone e a dare voce alle comunità straniere presenti nel territorio. Visto l’entusiasmante successo ottenuto, Liuba Forte avrebbe il desiderio che i cittadini continuassero o iniziassero a seguire l’associazione in vista di interessanti eventi previsti per il 2020 che danno la possibilità di “far parlare di sé” alle comunità africane che spesso sono escluse da alcuni contesti. 

Giulia Amodeo

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