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Economia e lavoro | 12 dicembre 2019, 10:40

Olisistem, tavolo a Roma il 12 dicembre contro il rischio-spezzatino. Il 19 tocca a Embraco, mentre su Comital è braccio di ferro coi cinesi

E intanto Nosiglia aderisce alla fiaccolata di venerdì sera per la Vertenza Torino: "Il lavoro è uno dei diritti primari dell'uomo, dobbiamo costruire cammini di speranza e futuro"

Olisistem, tavolo a Roma il 12 dicembre contro il rischio-spezzatino. Il 19 tocca a Embraco, mentre su Comital è braccio di ferro coi cinesi

E' fissata sul calendario per il 12 di dicembre la convocazione a Roma per Olisistem Start, azienda di Settimo Torinese che vede a rischio circa 400 lavoratori, impegnato soprattutto su commesse di Intesa Sanpaolo. L'ennesimo tavolo ministeriale per l'ennesima crisi che coinvolge e stravolge il territorio torinese, proprio quel territorio che venerdì sera si prepara alla fiaccolata che porterà nelle vie del centro della città la percezione "plastica" della Vertenza Torino.

Al ministero del Lavoro, intanto, parteciperanno le organizzazioni sindacali e le Regioni in cui sono situati i principali stabilimenti Olisistem. Ma l'obiettivo di fondo - come già più volte rimarcato nelle settimane scorse - è arrivare a un confronto con le principali committenze, "per riportare la gestione di questa crisi in un ambito di confronto chiaro tra le parti oggi, di fatto, inesistente", dicono i sindacati.

E in particolare, parlando di Torino e provincia, “Banca Intesa San Paolo, essendo il principale committente di Olisistem, ha un ruolo fondamentale anche nell’eventuale suddivisione delle commesse di Olisistem affidandole a più aziende - sottolinea Vito Bianchino della Fim-Cisl - Il rischio concreto è l’aumento degli esuberi. Per il ruolo anche sociale che la storica Banca Torinese, oggi nazionale e internazionale, svolge da sempre su questo territorio abbiamo l’urgente necessità di tentare ogni strada per evitare lo “spezzatino”, ma soprattutto è necessario che ogni lavoratore abbia una tutela nel percorso a partire dall’applicazione di contratti nazionali confederali. Confidiamo che Intesa San Paolo, da principale committente di Olisistem, faccia valere l’attenzione sociale verso il Torinese a cui è legata storicamente.”

“Questa crisi si inserisce nel pesante contesto che sta vivendo l’area Torinese - aggiunge Claudio Chiarle, segretario Generale della Fim-Cisl - Intesa San Paolo può svolgere un ruolo importante in questa vertenza consentendo, nell’affidare le sue commesse, di mantenere l’occupazione e contratti nazionali firmati dalle stesse Organizzazioni Sindacali Confederali che sono i suoi interlocutori aziendali, contribuendo così a mantenere le tutele esistenti''. ''Nella “#VERTENZA TORINO” riteniamo fondamentali il ruolo del sistema bancario torinese e delle Fondazioni come la Compagnia di San Paolo quali protagonisti di prim'ordine con cui costruire il rilancio industriale del territorio".

Intanto, sempre per quanto riguarda le vertenze aperte sul tavolo torinese, Embraco ha conosciuto la data in cui tornerà sui tavoli ministeriali: era stata annunciata la settimana del 16 dicembre dalla sindaca Chiara Appendino in occasione della visita alla fabbrica di Riva di Chieri. La data precisa è quella del 19 dicembre.

E' infine al braccio di ferro la situazione di Comital e Lamalu, le due aziende di Volpiano che hanno ricevuto un'offerta da potenziali compratori cinesi, ma che vorrebbero dimezzare (almeno) la forza lavoro senza l'uso di ammortizzatori sociali. Se martedì era stata dura la presa di posizione dell'assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino, insieme ai sindacati metalmeccanici, quella di ieri è stata la giornata dello stallo. "L'incontro non ha sortito ancora nessun esito positivo in quanto la Dingseheng contimua a mantenere una posizione di intransigenza riguardo alle giuste richieste fatte dalle organizzazioni sindacali in merito a un minimo di prospettive da dare ai lavoratori", dicono i sindacati. E aggiungono Claudio Chiarle, Edi Lazzi e Luigi Paone, segretari generali di Fim Fiom Uilm di Torino: "in questa vicenda abbiamo dato il massimo di disponibilità nel ricercare soluzioni percorribili per garantire un minimo di prospettive per i lavoratori, l'azienda si dimostra però intransigente. Ribadiamo che trovare una soluzione è ancora possibile. Faremo il punto della situazione con i lavoratori per decidere il da farsi".

E in vista della fiaccolata di venerdì sera, che partirà alle 20 da piazza Arbarello, anche l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, conferma il suo sostegno alle cause del lavoro del territorio: "L’Arcivescovo e la Diocesi aderiscono all'iniziativa attraverso la partecipazione dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, invitando tutte le comunità cristiane a partecipare quale segno di solidarietà e vicinanza  alle tante persone e famiglie che rischiano di dover affrontare un futuro di grande e ingiusta difficoltà". "Il lavoro è uno dei primari diritti dell’uomo - aggiunge l'alto prelato -: e oltre a garantire la sicurezza della propria vita ne sostiene la dignità, la speranza e l’espressività. Abbiamo bisogno di costruire nuovi cammini di speranza e futuro per il lavoro, per le persone e per la nostra comunità torinese".

Massimiliano Sciullo

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