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Economia e lavoro | 13 febbraio 2020, 13:50

Oggi i lavoratori, domani le proposte alle istituzioni: "Siamo insieme per una giornata straordinaria, con al centro le persone. Gli imprenditori non possono scordarsi di Torino"

Lazzi (Fiom), Paone (Uilm) e Provenzano (Fim) dal palco di piazza Castello: "Tutti facciano la loro parte. I lavoratori hanno dato tanto e non possono essere dimenticati. Pronto il documento con le nostre proposte unitarie"

Oggi i lavoratori, domani le proposte alle istituzioni: "Siamo insieme per una giornata straordinaria, con al centro le persone. Gli imprenditori non possono scordarsi di Torino"

"Oggi è una giornata straordinaria, che vede uniti Fim, Fiom e Uilm e che soprattutto vuole mettere al centro le persone. Vogliamo mettere in evidenza che dietro ai numeri della crisi ci sono le persone, persone in difficoltà, a volte con drammi famigliari". Sono insieme sul palco, Edi Lazzi (segretario di Fiom Cgil Torino), Luigi Paone, segretario di Uilm Torino e Davide Provenzano, segretario di Fim Cisl Torino. 

Parlano a una voce sola - e questa è già una notizia, dal punto di vista dell'unità sindacale - segno (e sintomo) che la situazione è grave e richiede cure speciali. "Perdere in 10 anni 9000 posti di lavoro significa coinvolgere 9000 famiglie - dice Paone -: quella di oggi non è la fine, ma solo una tappa della Vertenza Torino. Continueremo a lottare e domani presenteremo il documento con le nostre idee e proposte: per dare una svolta, bisogna fare sintesi con le imprese e le istituzioni".

"Non è un caso che ci siamo trovati sotto la sede della Regione - concorda Provenzano -: vogliamo dare la sveglia alle istituzioni di Torino e del Piemonte, perchè stiamo diventando un deserto industriale, con numeri che forse sono anche superiori a quelli che abbiamo in mano. Come è possibile che le imprese abbiano dimenticato il nostro territorio? Qui la gente ha dato tanto per le aziende e non si è dimenticata come si fa a lavorare bene, a imparare in fretta. E' inaccettabile che tutto questo venga dimenticato".

E ancora Lazzi conclude: "Le imprese devono fare la loro parte, così come le istituzioni e la politica. C'è un documento, ci sono delle idee. Da lì dobbiamo ripartire".

"In questi giorni i sindacati confederali animano Piazza Castello a Torino con un fitto programma di manifestazioni, partecipazioni televisive, confronti pubblici. Ovviamente l'oggetto è la crisi che sta attraversando il comparto manifatturiero, e in particolare dell'automobile. Abbiamo partecipato alla mobilitazione di questa mattina con atteggiamento di ascolto, sapendo che c'è molto malumore nei confronti di tutta la politica, avvertita come impotente o, peggio, indifferente", hanno dichiarato Paolo Furia, Segretario regionale PD, ed Enzo Lavolta, Responsabile Lavoro PD Piemonte.

"Il nostro obiettivo è cercare di modificare questa impressione, poiché sappiamo che il tema del lavoro e della manifattura è fondamentale e occorre cambiare passo su questo tema. Ad esempio: non è accettabile che aziende ricevano soldi pubblici per produrre piani di industrializzazione che poi non saranno implementati, né sono accettabili altre (numerose) forme di vera e propria truffa ai danni dello Stato, fatte di un ginepraio di sub-appalti, scatole cinesi, accolli fiscali. C'è poi ovviamente il tema di immaginare il ruolo di Torino da qui a vent'anni nell'ambito dell'economia globale".

Massimiliano Sciullo

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