Sulle piste da sci di Bardonecchia chiedono la provenienza degli utenti. A chiunque si presenti in cassa per acquistare uno skipass viene domandata la città, o almeno la regione, di provenienza. L'addetta ascolta e segna tutto su un foglietto. "Lo chiediamo per fini statistici e di marketing", spiegano in cassa a Campo Smith e a Melezet.
Eppure, chi ieri e oggi si è sentito porre questa domanda un po' si è insospettito. Molti hanno pensato che, nell'epoca del Coronavirus, il Comune di Bardonecchia volesse stare più tranquillo conoscendo se gli sciatori provenissero o meno da zone "contaminate". Ma non c'è nulla di tutto questo, a quanto spiega la società Colomion: "Si tratta di un'iniziativa a fini statistici, che tra l'altro viene ripetuta in molti weekend della stagione e durante le principali festività. Non chiediamo mai i nomi degli utenti, né i loro dati personali, ma solo la regione di provenienza per capire chi acquista i giornalieri del nostro comprensorio, in modo da studiare pubblicità e marketing su misura per il nostro pubblico. Tra l'altro, nessuno è costretto a rispondere alla nostra domanda: essendo statistica, ognuno decide se vuole dirci la sua provenienza oppure no".
A dirla tutta non ci sono ordinanze o cartelli che spieghino questa procedura. Che gli utenti scoprono soltanto al momento di pagare il tesserino. "Non è mai stato necessario segnalarlo - spiegano dalla società - e non abbiamo pensato che oggi, con l'allarme Coronavirus in tutto il Nord Italia, la nostra iniziativa potesse essere fraintesa".
Intanto sulla piste c'è il pienone: circa 2.500 sciatori e snowboarders, soprattutto bambini e ragazzi che hanno deciso di festeggiare il Martedì Grasso sulla neve.