Aperti o chiusi, urgenti o no. L'effetto Coronavirus si riverbera sulla professione medica al di là delle emergenze che ormai scandiscono le giornate degli ospedali nei territori più interessati dal contagio.
E' una polemica esplosa, quella che da ieri sta prendendo corpo a Torino e provincia, dopo che il presidente provinciale dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, Guido Giustetto, ha affidato alle pagine del sito internet dell'Omceo un messaggio firmato di suo pugno in cui prende posizione in maniera severa sul fronte delle attività di alcuni studi e poliambulatori privati.
"Sono pervenute all’Ordine - dice Giustetto - segnalazioni da parte di cittadini e di nostri iscritti che alcuni studi e poliambulatori privati o convenzionati stanno tuttora operando senza limitarsi alle visite urgenti non differibili". E ha aggiunto: "Nel biasimare un simile comportamento, che mette a rischio la salute generale della popolazione in quanto invita indirettamente le persone a uscire di casa senza un valido motivo, e che contravviene allo spirito delle disposizioni del Governo, ricordiamo che in questo momento per noi medici è deontologicamente lecito effettuare solo visite per sintomatologie o patologie che non possono in alcun modo essere rinviate".
Da qui, un avviso piuttosto secco: "Il contravvenire a queste disposizioni si profila come grave violazione deontologica che obbligherà questo Ordine, organo sussidiario dello Stato, a intervenire con sanzioni disciplinari". "Andrà tutto bene - ha concluso ricordando lo slogan tanto in voga in questi giorni di difficoltà - se ognuno di noi dimostrerà un doveroso senso civico facendosi carico delle proprie responsabilità"