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In Breve

| 23 marzo 2020, 11:36

Coronavirus, Grimaldi: “Regione comunichi come e quando arriveranno tamponi e dispositivi di protezione individuali”

Il consigliere regionale di Liberi Uguali Verdi: “Sulla sorveglianza attiva serve un cambio di passo: tamponi a domicilio a chi sta male e a chi gli è vicino”


Coronavirus, Grimaldi: “Regione comunichi come e quando arriveranno tamponi e dispositivi di protezione individuali”

“Da settimane continuiamo a chiedere di fare i tamponi a tutto il personale medico e aumentare in generale la profilassi. Sono migliaia gli operatori della sanità che avrebbero bisogno di effettuare il test e che stanno continuando a lavorare esposti al rischio di contagio o addirittura già malati. Troppi operatori aspettano ancora disperatamente le mascherine, ma anche tute, occhiali e calzari necessari in caso di pazienti con sintomi. Da domani tutto deve essere più chiaro: fermare le attività non essenziali e aumentare le prevenzioni per tutti i lavoratori e lavoratrici che dovranno rimanere esposti” - dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

Ieri il presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha certificato che l'84% dei decessi è avvenuto in Lombardia, Emilia e Piemonte. Il Piemonte, tra le altre cose, sconta forti difficoltà e diverse incongruenze sul fronte delle forniture: in primis sui Dpi per i sanitari. In quest'ottica la mega-gara internazionale appena bandita da Scr è una buona notizia, benché solo da pochi giorni si sia deciso di schierare Scr, capace di imbastire velocemente una gara di questa portata.

“Tra oggi e domani” - prosegue Grimaldi - “dovrebbero arrivare dalla Protezione Civile nazionale 150.000 mascherine, le attività produttive non essenziali saranno finalmente ferme. Non va tutto bene, ma voglio pensare che nei prossimi giorni questa linea finalmente chiara a ognuno possa rallentare il contagio. La Regione ora deve comunicare a tutti, in primis agli operatori della sanità ma anche ai lavoratori e alle lavoratrici dei servizi essenziali, come e quando arriveranno i test e soprattutto i Dispositivi di protezione”.

“Chiedere alle persone di restare a casa e al contempo tenere le fabbriche aperte non aveva senso” - conclude Grimaldi - “ma ora la nostra strategia deve essere la stessa che si usa per ogni epidemia: non si può gravare solo sugli ospedali, serve più sorveglianza attiva (come in Veneto), e questo finora non è stato fatto a sufficienza. Che cosa intendo? Se una persone chiama il servizio sanitario o le istituzioni e afferma di stare male, non può essere lasciata sola a casa senza alcuna assistenza, ma occorre raggiungerla con l'unità mobile della Croce Rossa, effettuare il prelievo, fare il tampone ai familiari, agli amici e al vicinato, perché è probabile che nelle vicinanze ci siano un portatore sano e altri infetti”.

Comunicato Stampa

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