“Appendino è contro i grandi eventi culturali”. Piero Fassino interviene sulla querelle tra la sindaca e la presidente della Fondazione Musei Patrizia Asproni.
Torino, dopo aver ospitato le mostre su Degas, Renoir e Monet, rischia ora di perdere l’esposizione dedicata a Manet che avrebbe dovuto svolgersi 2017. Tra le motivazioni addotte da Skira, organizzatrice dell’evento, il cambio di giunta, che non avrebbe manifestato interesse.
“Appendino”, evidenzia Fassino,” ha sempre contrastato i grandi eventi culturali. E la Leon, nelle sue esternazioni, ha dichiarato più volte che non avrebbe più promosso grandi mostre”.
“È la conferma”, continua l’ex primo cittadino, “di una linea: chiusura della Fondazione per la Cultura, smantellamento del Festival internazionale del jazz, abbandono delle grandi mostre. Insomma si smantella quell'offerta culturale che negli ultimi anni ha cambiato il volto di Torino facendone una capitale di cultura ad alta attrattività turistica”.
“I danni”, continua il consigliere di minoranza, “sono evidenti: i torinesi vedranno ridotta l'offerta culturale, l'attrattivita turistica si ridurrà', le attività economiche indotte subiranno un colpo, le opportunità offerte dalla relazione con i grandi musei internazionali - Ermitage, Beaubourg, Orsay, Guggenheim- verranno meno”.
“La cosa più sconcertante e' non capire che la cultura non è "superflua", ne può essere considerata qualcosa di aggiuntivo. La cultura è un fattore "costitutivo" dello sviluppo. Tant'è che tutte le città nel mondo investono molto di più in cultura di quanto facessero dieci anni fa. E senza andare lontano, basta scorrere le mostre in programma a Milano e Genova per rendersi conto di quanto a Torino si stia consumando un errore che costerà caro alla città”, conclude Fassino.