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Calcio | 05 giugno 2017, 17:31

⁠⁠⁠Juventus, l'ennesima finale persa fa più male delle altre

Ennesimo epilogo amaro per la Vecchia Signora in Europa, con il Real Madrid un'altra sconfitta difficile da digerire. Un pensiero a parte per i fatti di Torino: rischiare di perdere la vita per una partita di calcio è una sconfitta per tutti.

⁠⁠⁠Juventus, l'ennesima finale persa fa più male delle altre

Questa volta fa male, ancor più delle altre, per motivi differenti. Innanzitutto per le premesse che comprensibilmente erano diverse, c'era molta convinzione in tutto il mondo bianconero: squadra, società e tifosi erano convinti che potesse essere finalmente la volta buona per sfatare un tabù che durava da troppo tempo, non è andata così. Inoltre, fa male per quanto visto sul campo nel corso della gara: ad un buon primo tempo ha fatto seguito una seconda frazione che definire deludente sarebbe un eufemismo. Una Juve troppo spenta, praticamente nulla, è rientrata in campo facendosi letteralmente sbranare da un Real determinato a vincere. Si fatica, e si faticherà a lungo, a capire cosa sia successo nello spogliatoio juventino durante l'intervallo. Prima o poi qualcuno lo spiegherà. Resta il fatto però che una débâcle del genere, per i tifosi che erano a Cardiff ma non solo, ha il sapore del tradimento.

Infine fa male perché l'epilogo è sempre lo stesso. I giocatori della Juventus quando affrontano una finale di Champions League sfidano anche il fardello delle tante finali perse, un handicap che evidentemente è troppo pesante da colmare. Non bastano nemmeno le prodezze dei singoli per svoltare, a tal proposito il gol di Mandzukic ha ricordato quello di Del Piero nel '97 contro il Borussia Dortmund: tanto bello quanto inutile. A fine gara il presidente bianconero Agnelli ha manifestato l'intenzione di pensare già alla prossima finale, a Kiev, come obiettivo da raggiungere: un ritornello che in casa Juve si ripete al termine di ogni atto conclusivo della coppa dalle grandi orecchie terminato malamente, illudendosi sempre che qualcosa alla fine possa cambiare. Probabilmente prima o poi succederà, ma intanto la stagione del sesto Scudetto di fila e della terza Coppa Italia consecutiva verrà ricordata più per il ko di Cardiff che per altro.

Un pensiero a parte invece va espresso per quanto accaduto a Torino nella notte di sabato. Inutile sottolineare come il risultato e la delusione "sportivi" passino in secondo piano rispetto ai terribili avvenimenti di Piazza San Carlo, non è ammissibile pensare che al giorno d'oggi possano accadere episodi del genere. Giusto qualche giorno fa ci trovavamo a commemorare la strage dell'Heysel: fortunatamente il bilancio del folle sabato sera torinese è stato ben diverso ed è questa l'unica consolazione che ci resta, unita alla speranza che le condizioni dei feriti più gravi possano presto migliorare. Una partita di calcio si può vincere e si può perdere, quello che però non è tollerabile è rischiare di perdere la vita per una partita di calcio: questa sì che è una sconfitta per tutti, ben più pesante e dolorosa rispetto ad una maturata sul campo.

Roberto Vassallo

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