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Economia e lavoro | 15 giugno 2017, 16:22

Torino, una giornata alla scoperta dell'enigma dell'Industria 4.0 (fotogallery)

Si conclude oggi la due giorni "InMec. Tecnology, Industry, People" organizzata allo Juventus stadium da Compagnia delle Opere. Aziende e professionisti a confronto su scenari che spesso sono ancora poco conosciuti dagli addetti ai lavori

Torino, una giornata alla scoperta dell'enigma dell'Industria 4.0 (fotogallery)

E' cominciata ieri sera alle 18 - per concludersi in queste ore - "InMec. Technology, Industry, People 4.0", la due giorni di confronto e studio organizzata da Compagnia delle Opere Piemonte, cui hanno preso parte esponenti delle istituzioni, ma anche aziende, professionisti e addetti ai lavori. A fare gli onori di casa, il presidente nazionale di CDO, Bernhard Scholz, il presidente di CDO Piemonte, Felice Vai e Monica Cosseta, che di CDO Piemonte è direttore.

Sul tavolo (o meglio, sui tavoli) il macro tema della nuova "rivoluzione industriale", quella griffata appunto come 4.0 e che vede l'ingresso prepotente e salvifico delle nuove tecnologie digitali e della Rete nella lavorazione manifatturiera tradizionale.

Ma non sempre l'argomento è così chiaro agli addetti ai lavori, tanto che - al fianco di interventi di relatori decisamente ferrati in materia (e che raccontano alla platea la propria esperienza di business potenziato alla grande dall'etichetta 4.0) - non mancano espressioni perplesse, figlie di scarsa conoscenza oppure, al momento, di scarsa necessità di determinati interventi.

Insomma, a tirare le fila dei tavoli di discussione - seguiti poi da un momento di incontro B2B con la regola mutuata dallo speed date - la sensazione è che sotto il cielo regni, sostanzialmente indisturbata, una cerca confusione. Una situazione eccellente, direbbero alcuni. Eppure la strada da compiere sembra ancora lunga, nonostante gli strumenti legislativi a disposizoine in questo periodo e tempistiche non più lunghissime per usufruirne. Accanto a realtà medio grandi che infatti hanno già fatto tesoro dell'innovazione digitale e di Rete per il proprio business, altre faticano non solo ad approcciarsi (per motivi di tempo o economici che dir si voglia), ma addirittura a mettere esattamente a fuoco cosa voglia dire, "Industria 4.0".

Una sorta di enigma, allora, ma da risolvere in fretta, se non si vuole perdere il treno della ripresa. "Massima efficacia e massima flessibilità - ha sintetizzato Scholz nel suo intervento di apertura -, oggi Industria 4.0 vuol dire fare questo, tramite intelligenza artificiale, big data e interazione uomo/macchina. Ma serve capacità e intelligenza per cogliere appieno le potenzialità che un'innovazione di questo genere porta con sé".

L'elemento cardine, infatti, messo in luce da chi di Industria 4.0 ha già fatto un proprio motto, è che questo tipo di approccio non sia unico e prototipato, ma che necessiti di adattarsi ai bisogni e alle singole situazioni delle aziende. Dunque, rendendo indispensabile la capacità di mediazione e di sintesi della risorsa umana. Un'occupazione, quindi, che non solo non è messa a rischio dalla tecnologia, ma che anzi può ricavare nuovi spazi, rafforzando anche il gioco di squadra. "Non è più un'operatività eroica, alla Rocky, dell'uno contro tutti - ha spiegato con una metafora Giorgio Mirone, della Ahlstrom Munskjo VP  technology & engineering - ma un gioco di squadra, in cui ciascuno è prezioso e fondamentale, come in una partita di rugby".

Massimiliano Sciullo

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