Fumata nera, per il futuro della Savio. La Fiom-Cgil rende infatti noto che si è svolto nella sede dell'assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, in via Magenta, un incontro sulla situazione dell'azienda di Chiusa San Michele di componenti per serramenti che nelle scorse settimane aveva aperto una procedura per il licenziamento di 82 dipendenti (degli attuali 299).
Nel corso dell'incontro la Fiom-Cgil, oltre a sostenere il ricorso ai contratti di solidarietà e alla mobilità volontaria e incentivata per scongiurare i licenziamenti, ha anche illustrato all'azienda la proposta proveniente da una trentina di lavoratrici e lavoratori di ridursi l'orario di lavoro in alternativa ai licenziamenti. L'azienda ha dichiarato difficilmente praticabili le proposte, confermando la volontà di procedere con i licenziamenti, e ha aumentato di poco l'offerta economica per la mobilità volontaria.
La Regione ha sostenuto la richiesta sindacale di evitare i licenziamenti traumatici e ha proposto alle parti di incontrarsi di nuovo, in modo disgiunto, il 30 giugno in vista dell'incontro a Roma del 5 luglio che segnerà la fine della procedura.
«La situazione è drammatica - dichiara Marinella Baltera, responsabile per la Fiom-Cgil della Savio -: siamo alla fine della procedura e i licenziamenti si avvicinano. Riteniamo di avere compiuto molti passi per andare incontro all'esigenza dell'azienda di ridurre il personale mentre non non abbiamo incontrato da parte dell'impresa la stessa disponibilità, che invece continua a insistere con i licenziamenti».
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