Torna a fare capolino la suggestione di una cordata italiana per rilevare Italdesign. Proprio nei giorni in cui si discute della proposta di acquisto vincolante delle quote di maggioranza dell'aziende ex Giugiaro da parte degli indiani della Ust, infatti, da fonti sindacali si apprende che potrebbe esserci anche una candidatura tricolore, per salvare l'eredità dello stile legato alla tradizione che fu di Giugiaro.
Secondo le fonti, la cordata godrebbe di capitali provenienti da realtà del settore automotive, ma potrebbe contare anche su un management di alto profilo con esperienze passate in realtà importanti nazionali.
Tutto sarebbe andato avanti sottotraccia, ma il vero dubbio, al momento, è sulle tempistiche: potrebbero non esserci più i margini per farsi avanti, viste le ultime novità che sono state comunicate nei giorni scorsi a Wolfsburg alle rsu arrivate da Torino.
"La notizia di questa cordata - , commenta Gianni Mannori (Fiom Cgil) - anche se ne sappiamo ancora poco, ci dice che è necessario che si prenda del tempo per valutare bene e non rischiare di perdere un gioiello come Italdesign. Serve che il Governo intervenga per stoppare la vendita e consentire una valutazione più approfondita per dare un destino concreto a competenze e occupazione”
E anche il mondo della politica torna a commentare gli eventi legati all'azienda, per ora in mani tedesche. “Per Italdesign il tempo stringe e mentre Volkswagen paventa la vendita imminente alla indiana UST, si affaccia di nuovo l’ipotesi di una cordata italiana interessata. Già mesi fa, con una interrogazione urgente, avevo chiesto al Presidente Cirio di approfondire questa strada e di occuparsi attivamente della vicenda che riguarda uno dei gioielli assoluti del Made in Italy, con sede a Moncalieri. Appelli caduti nel vuoto. Ora che il tempo sembra davvero finito, la destra al governo del Paese e della Regione ha intenzione di occuparsi delle nostre eccellenze industriali o continua a stare a guardare anche quando un intervento istituzionale potrebbe garantire il tempo necessario per esplorare soluzioni diverse rispetto a una vendita “per far cassa”, destinata a un’azienda che non si occupa di design automotive e che non offre alcuna garanzia di lungo periodo sulla tutela delle altissime competenze e dell’occupazione di qualità di Italdesign?". "Il Presidente Cirio – che non manca mai di rivendicare la sua capacità di avere buoni uffici con imprenditori, grandi gruppi e Governo – intende usarla in questo caso, o preferisce limitarsi a osservare mentre rischiamo di perdere un’eccellenza nazionale?”, dichiara Valentina Cera consigliera regionale AVS
"Chiediamo che venga lasciato il tempo necessario per valutare seriamente la proposta italiana, che almeno sulla carta garantirebbe continuità produttiva e tutela occupazionale. Non si può liquidare una realtà come Italdesign con una cessione frettolosa e opaca, senza esplorare tutte le alternative possibili", dichiara Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera. "Il governo non può continuare a fare da spettatore mentre pezzi fondamentali dell’industria italiana vengono svenduti. Serve un’azione immediata, concreta, istituzionale. Se non ora, quando? Difendere Italdesign significa difendere il futuro industriale del nostro Paese".
“Per quanto conosciamo poco di questa cordata, questo ci dice che è necessario che si prenda tempo per valutare bene e non rischiare di perdere un gioiello come Italdesign. Serve che il Governo intervenga per stoppare la vendita e consentire una valutazione più approfondita per dare un destino concreto a competenze e occupazione”, commenta Gianni Mannori (Fiom Cgil).














