La Cgil contro Skf: secondo il sindacato, infatti, nonostante l'aumento dei volumi produttivi, l'azienda non avrebbe rinnovato il contratto a quattro lavoratori in somministrazione.
"La decisione di non rinnovare il contratto ai quattro lavoratori somministrati della SKF dimostra quale sia la vera condizione del lavoro precario e sfruttato. Questi lavoratori sono stati assunti dalle agenzie per il lavoro e inviati in SKF, tramite un contratto di tirocinio, un contratto a basso costo ma ad alta flessibilità. Seppure in azienda i volumi produttivi non siano diminuiti, l'utilizzatore, l'SKF, decide di lasciare a casa i lavoratori", dicono i rappresentanti dei lavoratori.
La Fiom Cgil ha indetto uno sciopero per chiedere il loro rientro. "Gli operai dell'azienda hanno dimostrato, con la grande adesione all'iniziativa, che non ci possono essere lavoratori considerati di serie B, lavoratori usa e getta. Il Nidil Cgil è a fianco dei lavoratori SKF, come a tutte le lavoratrici e i lavoratori precari. Si attende una risposta positiva da parte dell’azienda. Il Nidil Cgil metterà in atto tutte le iniziative necessarie, volte a ripristinare il diritto inderogabile alla dignità e al rispetto dei lavoratori e del loro lavoro".













