Sullo sgombero della casa occupata che ospitava Fenix, questo l'intervento della Cub Piemonte: "Non sarà certo un'ottusa burocrazia a fermare il volo della Fenice. Sviluppiamo l'opposizione allo sgombero ella palazzina in corso San Maurizio che ospitava Fenix".
"In una città in cui i luoghi della vita collettiva si riducono sempre più ad attività mercantili, in cui il tempo libero dal lavoro, da un lavoro sempre più dequalificato, pesante e mal retribuito, deve ridursi al consumo ed all'intontimento Fenix era intollerabile. Fenix era intollerabile rispetto alle leggi dell'economia di mercato era intollerabile per una classe politica che ha fatto della politica stessa una merce, la proposta di prodotti apparentemente diversi ma tutti egualmente scadenti, Fenix era intollerabile per i tutori di un ordine che tollera il crimine, ed anzi se ne nutre, ma considera meritevole di distruzione ogni forma di libertà".
"E tutto ciò è vero. I nemici di Fenix hanno ragione; al Fenix, come in altri luoghi, ci si trovava per costruire liberamente situazioni di convivialità, confronto delle idee, solidarietà e crescita comune. E proprio per queste ragioni devastare un edificio e allontanarne gli occupanti non basterà certamente a distruggere un esperienza vitale, al contrario com'è nel suo programma, ma di più nel suo DNA, la fenice come la libertà rinascerà dalle sue ceneri e troverà luoghi ed occasioni per esercitarsi".
La Cub, che sul piano sindacale si batte per l'autonomia dei lavoratori e la distruzione dei vincoli alla nostra libera organizzazione ed alle lotte che pratichiamo non può che sentire l'esperienza di Fenix come qualcosa che nasce dalla stessa profonda esigenza e per questa ragione ne sosterrà, con tutte le forze, il risorgere e nello stesso tempo denuncia la proprietà, una proprietà pubblica quale quella comunale che si pretendeva fuori dalle logiche della classe politica istituzionale e che invece si dimostra oggi in totale continuità con il passato".
"Difendere la libertà ovunque".