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S. Paolo / Cit Turin | 16 ottobre 2025, 15:45

Clochard accampati sotto i portici: "Contatteremo il servizio Boa per aiutarli"

La segnalazione del consigliere Bolognesi (Fdi). La Tre: "Ci sono alternative alla strada"

Il portico di via Eritrea

Il portico di via Eritrea

Una segnalazione del consigliere di Fdi della Circoscrizione 3, Stefano Bolognesi, accende un riflettore sulla difficile realtà dei senzatetto che quotidianamente occupano i portici al civico 333 di via Eritrea, all’angolo con corso Francia, vicino alla filiale della Banca d'Alba. In zona Aeronautica. "Queste persone dormono sotto i portici e, in certi casi, sbrigano i bisogni fisici lungo i portici di via Mila. Situazioni che generano disagio, ma che parlano prima di tutto di esclusione".

Un problema che può trovare soluzione secondo il coordinatore alla Sanità della Circoscrizione 3, Alberto Pilloni. "In questi casi segnaliamo il caso al servizio Boa, gestito dalla Città di Torino. Si tratta di un servizio mobile che opera sia di giorno che di notte - precisa Pilloni -. Gli operatori dei servizi sociali avvicinano queste persone e propongono un percorso all’interno di una struttura, a partire da un dormitorio. Con l’obiettivo di recuperarli dal punto di vista sociale. Purtroppo non sempre tutti accettano".

Il Servizio Adulti in Difficoltà e Senza Dimora - Boa Urbana Mobile, attivo ogni giorno dalle 18 alle 2, è una delle risposte della città. Due equipe di operatori girano la città per incontrare le persone in strada nei loro luoghi di stanzialità, offrendo ascolto, relazioni, possibilità di accoglienza temporanea. Nei mesi invernali, da novembre ad aprile, il servizio viene rafforzato con una terza squadra per garantire una maggiore presenza nelle ore fredde. 

La Social Factory come risposta concreta

Mentre via Eritrea resta al centro delle segnalazioni, in Borgo San Paolo, via Luserna di Rorà 8, la Social Factory dell’associazione Terza Settimana si mette in campo con una molteplicità di servizi che cercano di dare risposte reali a chi vive situazioni di fragilità. Tra le proposte i bagni pubblici e le docce, restaurate grazie ai fondi del Pnrr, un orto urbano, uno spazio di ascolto e un social market dove chi è segnalato da enti come la Caritas o l’Ufficio Pio può fare la spesa gratuitamente o a prezzi molto calmierati

Tra necessità e difficoltà: la sfida dell’accoglienza

Nonostante gli sforzi, rimane il nodo dell’accettazione da parte delle persone che vivono in strada. Come detto da Pilloni, "il servizio Boa può segnalare, offrire supporto e un percorso, ma non sempre chi vive in strada accetta". Le ragioni possono essere molte: diffidenza verso le istituzioni, paura di regole rigide, perdita di autonomia, necessità di restare in luoghi a loro conosciuti.

Philippe Versienti

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