Con l’approvazione di un emendamento alla finanziaria che raddoppia i termini per il rientro dal debito del Comune di Napoli, portandoli da 10 a 20 anni, si spiana la strada per tutti quei Comuni, fra i quali rientra Torino, alle prese con una difficile quadratura dei conti.
Chiarisco che, a mio giudizio, sarebbe senz’altro preferibile una soluzione politica più alta quale sarebbe una giunta di “salvezza cittadina”. Mi rendo conto che questa soluzione avrebbe però bisogno di una disponibilità politica al momento assente tanto nel PD quanto nel M5s responsabile ognuno per la propria percentuale della situazione finanziaria di Torino. Ecco allora che sull’esempio di quanto il governo ha riconosciuto al Comune di Napoli, anche Torino potrebbe accedere al pre-dissesto e riorganizzare le proprie finanze ragionando su un arco temporale molto ampio.
Nella manovra, in esame alla commissione bilancio della Camera presentata dal Governo e approvata ieri, i comuni in pre-dissesto economico, tra cui il comune di Napoli, avranno più tempo per ripianare la situazione finanziaria in dissesto e ridisegnare i piani di rientro fino a 20 anni, non più dieci. Chiedo al sindaco Appendino, alla luce di questo, perché non usare quanto concesso ad altre città e chiudere questo melodramma di Torino, ormai pesantissimo, dando modo alla giunta di lavorare con più tranquillità? Lascio al M5S la decisione. Ci pensino.













