Anche a Torino, così come a livello nazionale, si registrano malumori all'interno del Partito Democratico dopo la pubblicazione dei candidati che premiano i fedelissimi di Matteo Renzi.
A sollevare dubbi sul nome della Radicale Silvia Manzi, candidata alla Camera dei Deputati nel collegio Torino 2, sono i sostenitori della mozione Emiliano. L'area a sostegno del Presidente della Puglia alle scorse Primarie accusa duramente il Pd, precisamente il segretario piemontese Davide Gariglio, di aver "venduto" Barriera di Milano.
"Figure", spiegano, "che già avevano conoscenza di quei quartieri e delle problematiche e sui quali avevano già ottenuto importanti risultati. Quartieri in cui si era perso nettamente e dolorosamente, che noi e i vertici locali avevano individuato come luogo da cui ricucire il rapporto di fiducia che ci aveva puniti severamente".
"Noi poniamo semplicemente 3 domande: siete sicuri che la persona indicata, contro la quale non abbiamo nulla di personale, sia la persona più adatta a ricucire quel rapporto e quella con la maggior potenzialità per vincere? Nel caso di interessi di forza maggiore per accontentare gli alleati, avete valutato bene che fosse proprio quella zona la più indicata da sacrificare perché sicuramente perdente oppure bisognava almeno cercare di provare a riacquistare la fiducia di quel territorio? È cosa nota che la politica ha le sue regole e che le scelte caratterizzino le priorità, per cui con profondo dolore prendiamo atto che da dove il PD doveva far ripartire la riscossa ha scelto di abdicare".
"Terza e ultima domanda: chi si assume la responsabilità di tale scelta?", concludono.