Anche Torino, insieme ad altre sedi in Italia, sta protestando per segnalare le condizioni difficili in cui si trova l'INPS. A manifestare sono quelli di USB, unione sindacati di base.
"Non c'è razionalizzazione, ma disgregazione e peggiorano i servizi", dicono i rappresentanti in protesta. Per paradosso, la mole di lavoro è aumentata negli ultimi anni. Ma mancano - solo in Piemonte - una carenza di 350 persone. E duecento sono solo a Torino. "E con questo ritmo, per un'età media di 55 anni, si arriverà presto al raddoppio con la gente che andrà in pensione senza essere sostituita. E nonostante la propaganda, la gente qui si dà da fare. Ma mancano i mezzi, addirittura i toner della stampante, a costo di percorrere interi corridoi per trovare l'unica che funziona in quel momento".
Condizioni inaccettabili, dicono i lavoratori. Ma serve anche un'azione a livello politico e che va oltre la sola INPS. "Se l'obiettivo è privatizzare il settore pubblico, come sta capitando ormai da oltre un decennio, il problema è più ampio", ribadiscono i sindacati. "L'ultimo vero concorso risale al 1987, poi ci sono stati solo ingressi minimi. E risalgono comunque al 2009".














