Il computer è stato poco tenero con il Toro. Il sorteggio per la compilazione dei calendari, andato in scena a Milano nella serata di giovedì 26 luglio, ha visto i granata abbinati subito a due big per l’inizio del campionato 2018-2019: il 19 agosto la squadra di Mazzarri debutterà in casa (dopo aver iniziato sempre in trasferta negli ultimi tre anni) ospitando la Roma all’Olimpico, mentre una settimana dopo sarà di scena nel tempio di San Siro per vedersela contro l’Inter.
Due avversarie da Champions, tra le candidate a contendere alla Juve di Ronaldo il prossimo scudetto, un avvio da brividi, di segno del tutto opposto rispetto alla scorsa stagione, quando il Toro era partito a Bologna e poi aveva ricevuto il Sassuolo. Alla terza giornata, quando all’Olimpico sarà di scena la Spal (ultima avversaria casalingfa di Belotti e compagni nello scorso torneo) e poi la successiva trasferta di Udine, due impegni maggiormente alla portata dei granata, ma poi il calendario sarà di nuovo in salita: alla quinta giornata il Toro ospiterà il Napoli di Ancelotti, prima di una doppia trasferta contro Atalanta e Chievo. Confrontando le prime sette giornate di questo campionato con quelle del 2017/2018, quando i granata affrontarono una sola big, la Juve allo Stadium, il tasso di difficoltà è notevolmente superiore.
Almeno sulla carta, Mazzarri è stato decisamente meno fortunato di Mihajlovic, anche se l’attuale tecnico ha evitato di rilasciare giudizi troppo severi: “Commentare il sorteggio delle partite di campionato è sempre difficile: le squadre sono ancora in fase di costruzione e comunque l’esperienza insegna che sulla carta spesso si fanno valutazioni che poi il campo smentisce. Il calendario quindi lo accettiamo così com’è: come dico sempre ai miei ragazzi, la nostra preoccupazione non deve essere cosa faranno le rivali contro di noi, semmai quello che faremo noi al cospetto dei nostri avversari”.
Il ds Gianluca Petrachi è stato invece assai meno diplomatico: “L’inizio è certamente molto duro, contro Roma, Inter e Napoli nelle prime cinque giornate. Saremo subito messi alla prova, e allora dovremo cercare di essere subito brillanti e non imballati dai carichi di lavoro. Il nostro tecnico è un professionista meticoloso, attentissimo ai dettagli, quindi valuterà al meglio anche la preparazione fisica, oltre a curare molto l’aspetto tattico”. Il presidente Cairo è stato invece a metà strada tra la prudenza di Mazzarri e la preoccupazione di Petrachi: “Abbiamo un inizio molto impegnativo nelle prime giornate, però abbiamo lavorato molto bene durante questo ritiro e quindi sono convinto che arriveremo preparati all’inizio del campionato. Il derby il 16 dicembre e poi il 5 maggio? Quella è sempre una partita speciale”.
La sfida contro i cugini bianconeri, la più attesa dai tifosi del Toro, è stata messa molto avanti dal calendario, a metà dicembre all’Olimpico (una settimana dopo la gara di San Siro contro il Milan), mentre nei giorni in cui si celebrerà il 70esimo anniversario della tragedia di Superga e della scomparsa del Grande Torino si giocherà allo Stadium la partita di ritorno. Tra le altre curiosità, da segnalare che il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, quello che gli inglesi chiamano “boxing day”, per la prima volta introdotto quest’anno anche in Italia, i granata affronteranno in casa l’Empoli, prologo alla chiusura contro la Lazio, in calendario allo stadio Olimpico di Roma nel girone di andata, a quello di Torino il 26 di maggio. Con la speranza che per l’ultima di campionato i granata siano ancora in corsa per l’Europa.
Intanto, mentre si avvicina il debutto nelle partite ufficiali, arrivano le prime amichevoli di prestigio per il nuovo Toro. Domani, sabato 28 luglio, la squadra di Walter Mazzarri sarà di scena ad Alessandria per affrontare il Nizza, mentre il 1° agosto all’Olimpico arriveranno i brasiliani della Chapecoense, prologo alla sfida di Anfield Road del 7 contro il Liverpool vice campione d’Europa.