Il sito dedicato alla nuova illuminazione pubblica a led di Torino si trasforma in un portale che pubblicizza e vende scarpe a basso costo. A scoprirlo il consigliere del Pd Enzo Lavolta, che ironicamente commenta: "Appendino perde il controllo e (il dominio) dell’illuminazione pubblica di Torino".
"Nel biennio 2015-16", spiega Lavolta, "sono state sostituite quasi 60 mila lampade, con un risparmio di 4 milioni e mezzo e 10 mila tonnellate di Co2 evitate in un anno. Appendino", continua il consigliere del Pd, "avrebbe potuto continuare il piano di sostituzione, dato che ne mancano circa 20.000 per lo più in periferia".
Secondo Lavolta lo stop oggi "le nuove nomine in Iren é tutto più chiaro: Appendino non difende Torino". E poi aggiunge: "Chi deciderà da oggi dell’illuminazione pubblica, delle caldaie e dei semafori di Torino", continua l'esponente dem, "non é più a Torino ma a Reggio Emilia".
"É stata così abile nelle trattative la Sindaca Appendino che non vi sarà nessun torinese anche nel consiglio di Amministrazione. Insomma a Torino prendiamo lezione di tassazione da Parma, fatturazione da Bologna, informatica da Piacenza, adesso manutenzione ed energia da Reggio", conclude Lavolta.