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Politica | 17 ottobre 2018, 07:53

Contributi alle associazioni culturali, Ravello: grazie al Presidente Boeti ed al Pd, in Piemonte continueranno ad esistere figli e figliastri.

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia: "Respinti nostri emendamenti di buon senso"

Contributi alle associazioni culturali, Ravello: grazie al Presidente Boeti ed al Pd, in Piemonte continueranno ad esistere figli e figliastri.

“Durante la discussione del cosiddetto disegno di legge “Omnibus” – ha dichiarato il Consigliere regionale Roberto Ravello – insieme al collega Vignale abbiamo presentato due emendamenti che andavano a sanare un vulnus rispetto alle modalità con cui vengono erogati i contributi alle associazioni operanti in ambito culturale in Piemonte.

Infatti – prosegue Ravello – se da un lato la gran parte delle associazioni devono sottostare a procedimenti molto rigidi ed avere requisiti stringenti, presentando domande e progetti particolareggiati ed una puntuale rendicontazione delle spese sostenute, dall’altro gli Istituti Storici per la Resistenza ottengono contributi senza dover presentare alcuna progettualità, né tanto meno, alcuna rendicontazione.

In discussione non c’è la specificità degli Istituti Storici per la Resistenza – continua il Consigliere Ravello – ma un principio di equità: la Regione non può avere figli e figliastri. Non possono esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Si trattava di un intervento emendativo di buon senso, peraltro concordato con l’Assessore Parigi che ringraziamo per la correttezza dimostrata e che è stata di fatto sfiduciata dalla sua stessa maggioranza. Al momento della votazione, il Presidente del Consiglio Boeti ha ritenuto di sospendere i lavori, in modo del tutto irrituale, e di adoperarsi perché una maggioranza forse distratta respingesse la nostra proposta.

Non possiamo che stigmatizzare il comportamento del Presidente del Consiglio, che è venuto meno al proprio ruolo di arbitro: tutte le associazioni culturali che dopo mille scartoffie devono attendere almeno 3 anni prima di ottenere il contributo, se continueranno ad avere un trattamento diverso e peggiore rispetto ad altri – conclude Ravello - sapranno chi ringraziare: il Presidente Boeti ed il gruppo del Partito Democratico”.

cs

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