Allarme per Comital e Lamalu: aspettando Di Maio, le vasche si stanno svuotando

Più del tempo che passa (già insopportabile, visto che ormai da oltre 4 mesi circa 130 lavoratori non percepiscono alcun tipo di reddito, né stipendio né ammortizzatore sociale), ci sono nuovi eventi che stanno zavorrando ancora di più la storia dolosa di Comital e Lamalù.

Le due aziende di Volpiano, infatti, in attesa di incontrare il vicepremier e ministro al Lavoro Luigi Di Maio il prossimo 29 ottobre, attendono il nuovo bando che i curatori fallimentari hanno preannunciato per trovare un investitore che rilevi le fabbriche. Ma qualcosa, secondo quanto segnala la Fiom, non va.

"In queste ore - dice il sindacato metalmeccanico di Cgil - è iniziato lo svuotamento delle vasche che contengono il combustibile utilizzato per il funzionamento dei laminatori: tutto nasce dalla difficoltà del fallimento a rapportarsi con la proprietà degli impianti, distinta da Lamalù e Comital, ma riconducibile agli stessi soggetti", si legge in una nota.

E commenta Julia Vermena, responsabile per Fiom Cgil Torino: "Quanto sta avvenendo, oltre a pregiudicare un'eventuale ripartenza degli impianti, complica il nuovo bando che i curatori avevano preannunciato. Tutti devono essere chiamati a fare la propria parte: in attesa dell'incontro con Di Maio occorre una rapita convocazione in Regione per evitare il precipitare della situazione". "Facciamo inoltre appello al Tribunale di Ivrea affinché si evitino decisioni che riaschiano di complicare ulteriormente un clima sociale già molto difficile".