Arriva per partecipare al Congresso nazionale sulla Silvicoltura, ma q pochi metri da lui sono riuniti i sostenitori del Si TAV. Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, apre all'idea di un referendum popolare. O meglio, non la esclude categoricamente e al tempo stesso tratteggia un contorno in cui la voce delle persone deve avere il suo peso.
"Nella precedente legislatura sono state date tutte le autorizzazioni ambientali - spiega il ministro - mentre ora si sta facendo un ragionamento strategico per superare le valutazioni a pezzi che sono state date in passato. Aspetto quelle: per abitudine faccio valutazioni solo sui carteggi istituzionali, altrimenti si rischiano scelte ideologiche".
Poi, sulla consultazione della gente comune: "Quando si fa una grande opera è necessario consultare il cittadino del territorio, sono scelte che vanno condivise con la partecipazione dal basso. Qualsiasi opera va spiegata e poi si deve prestare ascolto".
Sui fatti recenti legati ai disastri idrogeologici in Sicilia e ai fenomeni di abusivismo: "Siamo da settembre dal lavoro con esperti e tecnici per difendere l'ambiente da una patologia come l'abusivismo. Bisogna velocizzare gli abbattimenti, laddove non si è riusciti a contrastare la costruzione abusiva. E anche su Ischia non nego che nella sua versione originale avevo qualche imbarazzo, ma poi sono stati modificati alcuni punti. Anche in questi casi di condono, fondamentale è che sia data una risposta tempestiva, quale che sia il segno, positivo o negativo".
Tornando a TAV, il ministro Costa ha tuttavia ribadito l'appoggio al traffico su rotaia: "Paghiamo con le nostre tasse le infrazioni europee sulle emissioni, ma paghiamo anche un costo di rischio per la salute che non possiamo accettare. Rotaia, elettrico e altre forme ancora, so che il ministro Toninelli sta procedendo con una pianificate pluriennale di incentivi e sostegni. Ma è tutto il paradigma che va cambiato, è un lavoro progressivo. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti".