Il messaggio a margine della vendita online dei biglietti per la partita casalinga contro l’Inter, evidenzia il "criterio della reciprocità", preannunciando il prezzo di cui beneficerà la tifoseria juventina nel Settore Ospiti per la partita di ritorno a Milano.
L’avvisaglia che la presa di posizione contro il caro biglietto intrapresa dalla Curva Sud stia approdando a risultati tangibili, pare stia divenendo certezza.
Risultato ottenuto non a seguito di infondati "ricatti" supposti da certa "carta stampata", ma in conseguenza dell’aver stimolato quelle riflessioni che l’assennatezza reciproca ha voluto far prevalere.
La metrica di ragionamento atta a scongiurare il "dente per dente" economico, che avrebbe danneggiato le rispettive tifoserie, unita al disavanzo in quel di San Siro (in occasione della partita tra i rossoneri e i pluriscudettati), ha infuso ampie dosi di buonsenso.
Risultato che mi rende, personalmente, soddisfatto: nella doppia veste di tifoso juventino e amante del Calcio. Un plauso agli Slo di tutte le squadre che sposeranno, anche per il futuro tale logica, appare doveroso.
Credo che la strada di ampliare sempre maggiormente il divario tra il ‘tifoso fedele’ e l’occasionale, sia del tutto condivisibile.
Seppure con un distinguo nell’ottica degli occasionali, con dovute differenze tra i possessori delle varie ‘fidelity card’ e gli occasionali ‘per eccellenza’.
I prezzi di Juve-Inter sposano questa tesi, con 50€ il prezzo della Sud e della Nord per i possessori di Tessera del Tifoso, JOFC e Member e 75€ per gli altri.
Letta dagli spalti, se l’abbonato paga 31€ per la partita, il possessore delle suddette tessere ne paga 50€, mentre l’Occasionale €75.
Può essere assurdo secondo qualcuno pagare €75 una partita, così come per altri è altrettanto insulso pagarne 150€ per un concerto. É comprensibile e li posso capire, perché l’attuale fase economica non aiuta.
La persona che decide però di vedere un’unica partita nella Stagione e vuole assistere unicamente a ‘quella partita’, fa una scelta precisa e di campo (sotto tutti i punti di vista). Per lui i 75€ sono ‘ammissibili’, perché non interessato al resto dell’abbonamento e non è comunque disposto a spendere di più per un’intera stagione. Va da sé che alcuni potrebbero obbiettare che la scelta é vincolata dall’assenza di abbonamenti disponibili.
È una diatriba che non ha fine, dove risulta difficile trovare vincenti e vincitori.
Ognuno tira acqua al suo mulino, perché il denaro fa schifo a tutti ma nessuno è disposto a privarsene.
Per il momento i 50€ di Firenze e i 45€ del Derby sono il prezzo che molti auspicavano.
Sarà una soddisfazione effimera, ma almeno donerà qualche sorriso all’apertura del portafoglio.