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Economia e lavoro | 17 gennaio 2019, 13:31

Dopo Maserati Grugliasco, ecco Mirafiori: turno unico anche in Carrozzeria. "Siamo di fronte alla più grave crisi del settore degli ultimi anni"

Quando gli stabilimenti saranno aperti, si lavorerà soltanto dalle 8 alle 16. Fiom: "Incredibile il silenzio delle istituzioni e del governo. Sono i lavoratori a pagare l'ecotassa"

Dopo Maserati Grugliasco, ecco Mirafiori: turno unico anche in Carrozzeria. "Siamo di fronte alla più grave crisi del settore degli ultimi anni"

Ieri l'annuncio per Maserati di Grugliasco. Adesso quello per Mirafiori, in Carrozzeria. La crisi dell'auto non conosce fine e il calo di volumi è tale (ecobonus o meno) che dal Lingotto è arrivato l'input: si lavora (quando si lavora) su un turno unico, dalle 8 alle 16.

La comunicazione ufficiale per Torino è arrivata nella mattinata di oggi, in occasione dell'incontro con le RSA. Una notizia che ha lasciato amareggiati i rappresentanti dei lavoratori.

«Siamo ormai in un pozzo che è senza fondo - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom-Cgil -. L'ennesima brutta notizia per i lavoratori. A fronte dell'uso intensivo degli ammortizzatori sociali e delle conseguenti poche giornate in cui gli addetti saranno al lavoro nel corso del 2019, i lavoratori vedranno un ulteriore penalizzazione a livello salariale. Infatti andando su un turno unico perderanno anche le maggiorazioni legate al turno pomeridiano che è stato cancellato. Inoltre difficilmente matureranno le giornate di permesso, di ferie, di tredicesima in quanto non lavoreranno le ore sufficienti durante il mese per ottenerne la maturazione. Con una battuta viene da dire che in questo modo faranno pagare l'ecotassa ai lavoratori". 

E le ripercussioni "escono" dagli stabilimenti di FCA. "Anche l'indotto inizia a sentire le pesanti ripercussioni di questa situazione disastrosa e in cambio la dirigenza FCA si rifiuta anche di venire a confrontarsi con il sindacato e le istituzioni - aggiunge Ugo Bolognesi, responsabile di Mirafiori per la Fiom-Cgil - dichiarando che non è intenzionata a presentarsi ai consigli comunale e regionale congiunti per dibattere del piano industriale. E' però incredibile il silenzio delle stesse istituzioni e del governo che non si rendono conto, o non vogliono rendersi conto, che siamo di fronte alla più grave crisi del settore degli ultimi anni che potrebbe addirittura mettere a rischio la tenuta di tutti gli stabilimenti presenti sul nostro territorio. Dal canto nostro faremo di tutto per tutelare le lavoratrici e i lavoratori. Nei prossimi giorni faremo le assemblee per decidere le iniziative da fare".

Massimiliano Sciullo

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