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Calcio | 02 luglio 2019, 08:00

POLEMICA LUCENTO - Controrisposta dei giocatori: "Invitati a gettare la spugna". Società: "Nulla da aggiungere"

Ecco le reazioni dopo l'articolo della scorsa settimana e le dichiarazioni di giocatori e società

POLEMICA LUCENTO - Controrisposta dei giocatori: "Invitati a gettare la spugna". Società: "Nulla da aggiungere"

ACCORDI E RIMBORSI, CAOS NEL CALCIO PIEMONTESE

L'articolo pubblicato giorni fa ha alzato un vero e proprio polverone, ma in realtà ha portato alla luce ciò che tutti gli addetti ai lavori del calcio piemontese sanno perfettamente e ciò di cui tutti parlano soprattutto a fine campionato. Lo dimostrano la valanga di messaggi ricevuti dalla redazione (compensi non ricevuti, accordi non rispettati con tantissimi club dilettantistici) e i commenti postati su Facebook sotto il nostro articolo.

Riavvolgiamo il nastro: polemica Lucento-giocatori. La riassumiamo così.

QUATTRO GIOCATORI (Cellamaro, Piroli, Chiatellino, Pregnolato): "Delusi dal Lucento. Lasciamo il club delusi dal comportamento e dalle condizioni umane e calcistiche. Non saranno onorati alcuni impegni e alcune promesse di inizio anno, noi però abbiamo dimostrato serietà, passione e professionalità fino alla fine".

IL LUCENTO: "NESSUNO deve ricevere alcunché da parte dell’ACD LUCENTO. Fummo chiari in diverse riunioni, i rimborsi mancanti sarebbero arrivati solo in caso di salvezza, che non è poi arrivata sul campo. Accettarono tutti".

>>> LEGGI QUI IL BOTTA E RISPOSTA COMPLETO

L'ultimo capitolo (ma chissà) è la controrisposta dei giocatori alle parole della società. 

"Sì ...siamo rimasti perché le prospettive e le ambizioni di inizio anno erano completamente differenti dal dover sentire una società invitarci a gettare la spugna....Questo è vero, siamo rimasti, e da uomini abbiamo rispettato i nostri impegni fino all'ultimo minuto dell'ultima partita...Sì, è vero.
Si, è vero, a marzo in piena corsa salvezza gentilmente ci hanno invitati a gettare la spugna...il gruppo ha deciso di rimanere e proseguire da solo a lottare domenica dopo domenica senza un minimo supporto societario...
Si, è vero, i firmatari si sono pagati ricorsi cure mediche e ha fatto di tutto per reintegrare un giocatore che come tutti gli altri non accettava la situazione....Abbiamo deciso di comportarci così perché il nostro gruppo sarebbe dovuto arrivare unito fino alla fine...Si, è vero, siamo fieri e orgogliosi di esserci comportati così, di aver sfiorato una salvezza a dir poco miracolosa, ma soprattutto di aver raggiunto la nostra più unica che resta salvezza morale...

Chiediamo a tutti gli addetti lavori interni alla società, ignari o meno, di nn alludere a considerazioni inappropiate. Mister Ferrari, uno dei pochi ad averci creduto, conferma che i firmatari hanno dei valori che lo sport gli ha scolpito, che vanno ben oltre ad un semplice rimborso economico ma che gli permetteranno di camminare sempre a testa alta. Purtroppo anche questo al "Riconda" non viene apprezzato.
Si è tutto vero..."

Il Lucento, interpellato ieri sera nella persona di Gianfranco Maione, riconferma quanto già dichiarato: "Nulla da replicare, è stata già descritta la realtà dei fatti. Quest'ultimo intervento si commenta da solo".

Michele Rizzitano

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