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Calcio | 19 agosto 2019, 09:03

I lupi del Wolverhampton, l'ultimo ostacolo tra il Toro e i gironi di Europa League

Gli inglesi sono una squadra dall’anima lusitana: dal tecnico Espirito Santo a Jimenez, Neto e Rui Patricio, sono portoghesi i leader di un gruppo che da qualche settimana conta anche sull’ex milanista Cutrone

Il Molineux Stadium, casa del Wolverhampton

Il Molineux Stadium, casa del Wolverhampton

Settima dell’ultima serie A contro settima dell’ultima Premier League: nei playoff di Europa League nessun'altra sfida metterà in campo numeri e nomi pesanti su entrambi i fronti come succederà tra Torino e Wolverhampton.

La beffa di un sorteggio effettuato prima ancora che si giocasse il terzo turno preliminare ha fatto sì che si trovino di fronte due formazioni che oggi sarebbero entrambe teste di serie e quindi con la possibilità di pescare avversarie più morbide invece di scontrarsi. Così, invece, una sola delle due prenderà parte al grande ballo della fase a gironi, un assurdo pensando ad almeno una mezza dozzina di squadre si qualificheranno grazie ad accoppiamenti contro avversarie di rango decisamente inferiore. I Wolves, i lupi inglesi, contro il Toro: già questa immagine stuzzica fin, pensando alla sfida di giovedì 22 allo stadio Olimpico (che viaggia verso l'esaurito) e al ritorno in programma oltremanica la settimana successiva.

Molte le analogie tra granata e inglesi, entrambe società con un glorioso passato alle spalle, ma tornate a brillare solo di recente, dopo tanti anni di buio, anche se in questa ultima sessione di mercato gli inglesi hanno investito quasi 100 milioni di euro, mentre il Torino è ancora in attesa del primo colpo. Il Wolverhamton ha in bacheca 3 titoli di Premier League vinti, 2 Fa Cup e 4 Charity Shields, anche se (come per i colori granata) bisogna tornare indietro di parecchio, per ritrovare tracce di nobiltà, con la finale di Coppa Uefa persa nel 1972 contro il Tottenham.

I Wolves, dopo un cambio di proprietà che nel 2016 li ha portati sotto il controllo del gruppo cinese Fosun International, hanno conosciuto una autentica rinascita, con il ritorno in Premier League nel 2018 e la qualificazione ai preliminari di Europa League conquistata nella stagione scorsa, con un settimo posto alle spalle delle sei big storiche, davanti ad avversari come Everton, Leicester e West Ham.

I lupi inglesi, in realtà, sono una squadra dall’anima lusitana, grazie al rapporto privilegiato con Jorge Mendes, il potentissimo procuratore di Cristiano Ronaldo, che da anni ha in mano l’intero mercato portoghese. Non a caso, sono ben otto i connazionali di CR7, senza contare il tecnico, Espirito Santo, già alla guida del Porto. Tra i calciatori più importanti Raul Jimenez, riscattato per 38 milioni dal Benfica dopo una stagione molto positiva, gli ex laziali Pedro Neto e Bruno Jordao. Ma da alcune settimane il Wolverhampton può contare in attacco anche sull’ex milanista Patrick Cutrone. I punti di forza sono anche colonne della nazionale portoghese: dai campioni d’Europa nel 2016 Rui Patricio, e Joao Mutinho, centrocampista, al talentino Neves, inserito nel Portogallo che si è aggiudicato la Nations League due mesi fa.

I Wolves sono molto solidi in difesa, come hanno testimoniato le prime quattro uscite nei preliminari di Europa League e le 46 reti subite nello scorso campionato. Un altro elemento che li accomuna al Torino. Si giocherà prima all’Olimpico e poi al al Molineux Stadium, impianti di circa 30 mila posti, che faranno registrare il sold out in entrambe le occasioni. Saranno in tutto e per tutto due sfide già di Europa League, anche se i gironi saranno un premio che arriderà soltanto ad una delle due squadre.

Il Toro di Mazzarri, forte di una grande solidità nel pacchetto arretrato (e del rientro di Izzo), dopo aver eliminato Debrecen e Shakhtyor, affiderà al ritrovato Zaza di questo inizio di stagione e al solito Belotti il compito di “sbranare” i lupi, per far diventare realtà il sogno europeo di mezza estate.

Massimo De Marzi

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