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Politica | 26 novembre 2019, 16:12

Parco della Salute, Grimaldi (LUV): Si vuole tornare a un ‘Parchetto della salute’ che fa uno spezzatino del Sant’Anna"

Canalis e Salizzoni (Pd): "Sul Sant'Anna l'assessore Icardi sembra confuso"

Parco della Salute, Grimaldi (LUV): Si vuole tornare a un ‘Parchetto della salute’ che fa uno spezzatino del Sant’Anna"

“C’è voluta l’ennesima ‘pioggia’ di interrogazioni per costringere l’Assessore Icardi a dire chiaramente che cosa vuole fare. Rischiamo di tornare a un ‘Parchetto della salute’ con un’operazione che compromette tutto il progetto originale” – così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, durante la presentazione di un’interrogazione urgente sul destino degli ospedali Sant’Anna e Regina Margherita in relazione al Progetto Parco della Salute.

Il Parco della Salute, come struttura sanitaria di riferimento e di eccellenza per un ampio territorio, prevede al suo interno la presenza di tutte le specialità mediche e chirurgiche attualmente situate nella Città della Salute e della Scienza, i cui trasferimenti sono dettati anche dalla attuale collocazione presso edifici obsoleti, costruiti all’inizio del secolo scorso e non più adatti alle moderne esigenze. Eppure l’attuale Giunta vorrebbe non collocare completamente all’interno del Parco della Salute il polo materno-infantile costituito dall’Ospedale Infantile Regina Margherita (OIRM) e dall’Ospedale delle donne (Sant’Anna). Il Sant’Anna è la più grande maternità d’Italia (oltre 6500 parti/anno) e, dal punto di vista della progettazione futura del Parco della Salute, la sua centralità sarà ancora maggiore, poiché stiamo assistendo a un trend già iniziato nei primi anni 2000 caratterizzato da una diminuzione dei parti in generale (in Piemonte da 37000 nel 2006 a 30000 nel 2016), ma da un aumento delle gravidanze (e dei parti) complicate.

Rispondendo al question time, l’Assessore Icardi ha confermato la scelta di esclusione del Regina Margherita, mostrando invece indecisione per quanto riguarda il Sant’Anna.

“Quello che abbiamo sentito in aula è molto grave: da un lato, il Regina Margherita è già fuori, dall’altro il Sant’Anna verrebbe addirittura smembrato, con ginecologia e oncologia all’interno del Parco, ma non ostetricia” – prosegue Grimaldi. – “La Giunta continua a non voler capire che le donne hanno bisogno di discipline che vanno oltre la storia degli ospedali specialistici autosufficienti. Lo studio della materia dice che i parti sono diminuiti ma è aumentata la loro complessità, che richiede spesso interventi difficili, e l’età media delle partorienti. Per questo soltanto la presenza di reparti specialistici medici e chirurgici nella stessa struttura garantisce la sicurezza delle donne. Lo stesso vale per il Regina Margherita: rivendichiamo l’autonomia e l'elevata qualità delle cure in campo materno-infantile, ma dentro il Parco della Salute. Ecco perché ho chiesto un Consiglio Regionale straordinario per rivedere una decisione profondamente sbagliata”.

“La salute delle donne non può essere penalizzata per saldare le promesse fatte dal centro destra in campagna elettorale. Sul futuro del Sant’Anna l’assessore Icardi pare confuso e ipotizza uno ‘spezzatino’. Ma l’ostetricia e la ginecologia non possono rimanere in un vecchio ospedale ante guerra, devono andare nel futuro parco della Salute a tutela delle donne e dei nascituri”: lo dichiarano i consiglieri regionali Monica CANALIS e Mauro SALIZZONI (Pd), a margine della risposta data in Aula dall’assessore regionale Icardi al Question time sul futuro dell’ospedale Sant’Anna di Torino.

“Il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi hanno più volte fatto circolare la loro intenzione, più o meno esplicita, di voler modificare il progetto del Parco della Salute, escludendo il Regina Margherita e più in sordina anche il Sant’Anna, adducendo per lo più ragioni legate al numero di posti letto necessari alle specialità pediatriche, senza riferimenti alle condizioni strutturali del vecchio edificio. Oggi in Aula l’assessore Icardi è parso confuso, ma ha confermato che sono in corso valutazioni finalizzate a trasferire nel futuro Parco l’oncologia ma non l’ostetricia del Sant’Anna. Ricordiamo all’assessore che il Sant’Anna è stato costruito nel 1938. Ma soprattutto oggi in tutto il mondo occidentale il modello ‘stand alone women hospital’ non è più accettato, in quanto non sicuro per madre e feto. Quando si parla di gravidanza, infatti, sono in cura due soggetti, la madre e il feto. Lasciare il Sant’Anna dov’è oggi, nel momento in cui si costruirà il Parco della Salute, sarebbe quindi antistorico.”

“Nel progetto originale del Parco della Salute – aggiungono la consigliera Monica CANALIS e il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI - si prevede l’accorpamento di attività e strutture ad elevata complessità attualmente presenti nei quattro presidi dell'AOU Città della Salute di Torino. Se siamo tutti d’accordo sul fatto che debba essere salvaguardata la specificità e l’autonomia funzionale del Regina Margherita, tenere il Sant’Anna fuori dal nuovo polo di eccellenza del Parco della Salute di fatto verrebbe a limitare la qualità dell’assistenza per le pazienti ginecologico ostetriche. I reparti di ostetricia e ginecologia devono essere collocati all’interno di un Policlinico per diverse ragioni, in primis per la sicurezza delle donne. Ci auguriamo che su questo punto fondamentale l’assessore Icardi si schiarisca presto le idee”.

Francesca Frediani, capogruppo regionale M5S Piemonte, ha sottolineato invece: "Spezzatino in vista per Regina Margherita e Sant’Anna nel nuovo Parco della Salute di Torino. E' quanto emerge dalla risposta dell'assessore alla Sanità Icardi alla nostra interrogazione presentata oggi in Consiglio regionale. Secondo l'esponente della Giunta Cirio la Regione sarebbe intenzionata a suddividere questi due poli d'eccellenza inserendo ginecologia ed oncologia nel nuovo Parco della Salute e tenendo fuori l'ostetricia. Una scelta che, se confermata, andrà ad incidere non poco sull'intero Progetto". 

"Servono certezze ed Icardi non ne fornisce nemmeno una. Come si può pensare di apportare modifiche così rilevanti, di punto in bianco, senza nemmeno informare il Ministero della Salute? Come è possibile rivoluzionare il progetto ed allo stesso tempo rifiutarsi di realizzare il dibattito pubblico come indicato, a suo tempo, dal Ministero?".

"Abbiamo sempre sostenuto la necessità di aprire il dibattito pubblico per accogliere le istanze di tutti i soggetti coinvolti ed evitare che un progetto così importante fosse deciso da poche persone. Se la Giunta intende cambiare il progetto allora lo faccia attraverso dibattito pubblico, ascoltando tutti: addetti ai lavori, ordini professionali, cittadini e forze politiche".

“Per quanto riguarda il Regina Margherita diventa difficile pensare di inserirlo all’interno del costruendo Parco della salute, in quanto si determinerebbe una drastica riduzione dei posti letto con il rischio di non riuscire a mantenere la specificità di cure garantita oggi”, ha risposto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. "Diverso è invece il discorso per il Sant’Anna: per quanto attiene alle malattie ginecologiche e oncologiche si ritiene che transiterà all’interno del Parco. Sull’ostetricia invece gli studi sono in realtà contrastanti e abbiamo avviato una serie di consultazioni per adottare la scelta migliore. Contiamo nell’arco di qualche settimana di adottare i provvedimenti conseguenti”.

L’assessore ha precisato che l’inizio del suo mandato è intervenuto a gara già avviata. “Abbiamo scelto di dare una forma di pubblicità alla procedura che non inficiasse la gara in corso. Diversamente, avremmo dovuto annullare la gara e reindirla successivamente al dibattito, accumulando notevoli ritardi”, ha concluso Icardi.

comunicato stampa

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