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Altri sport | 26 novembre 2019, 13:59

I carabinieri scoprono l’esistenza di concorsi di danza sportiva truccati

Scandali senza fine nel mondo dello sport. Questo per fortuna non tocca il Piemonte

I carabinieri scoprono l’esistenza di concorsi di danza sportiva truccati

La notizia, almeno per ora, nulla centra con la nostra regione.

La riportiamo perché emblematica di un mondo, quello sportivo, dove il marciume spesso sembra non avere confini, Basta avere il “pelo” per sollevare il coperchio del pentolone e voilà, omertà, corruzione e nefandezze varie sono servite.

La notizia arriva direttamente da Rimini, dove i carabinieri hanno indagato 8 persone ed eseguito sette misure coercitive e interdittive nel mondo della danza sportiva. Un’indagine – quella su presunte frodi in competizioni sportive in concorso nel mondo della danza professionistica - che coinvolgerebbe giudici federali, direttori di gara e istruttori della Federaziona Italiana Danza Sportiva e che ha toccato  anche le province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Terni, Reggio Calabria, Matera e Bari. Per un istruttore di danza e due giudici è stato applicato il divieto di esercitare professioni o rivestire incarichi all'interno di società sportive per sei mesi. Per tre istruttori di danza e un altro direttore di gara è scattato invece l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Secondo i militari, l'indagine ha portato a galla l’esistenza di un articolato sistema fraudolento, che – stando alle indagini - avrebbe avuto come figura di riferimento un istruttore di danza tesserato Fids, il quale da un lato riceveva le segnalazioni in merito agli atleti da favorire e dall’altro, dopo averle vagliate e valutate, le comunicava a giudici, direttori di gara, o ad altri soggetti che poi avrebbero contattato le giurie. Al termine dell’indagine è stato denunciato un altissimo dirigente centrale della federazione (ti pareva) per il reato di omessa denuncia per la mancata segnalazione all’Autorità Giudiziaria degli illeciti sportivi di cui sopra.

Le indagini risalgono al periodo che va dal luglio 2018 al gennaio 2019 attraverso servizi di pedinamento e sono state avviate su delega della magistratura riminese a seguito di un esposto, depositato il 5 giugno dello scorso anno dalla Procura Generale dello Sport, che ipotizzava i comportamenti fraudolenti posti dai parti dei tesserati e soggetti della Fids. 

Chi, ingenuo come noi, credeva che con il caso di doping scoperto anni fa in un torneo di scacchi si fosse toccato il fondo, è davvero servito.

Walter Alberto

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