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Eventi | 23 febbraio 2020, 14:30

Al Glocal Film Festival la riscoperta di Pastrone: da regista di kolossal a medico autodidatta

La rassegna, dal 12 al 16 marzo, vedrà come ospite della serata inaugurale l'attore Fabrizio Bentivoglio

Al Glocal Film Festival la riscoperta di Pastrone: da regista di kolossal a medico autodidatta

Sarà il documentario Pastrone!, firmato dal regista Lorenzo De Nicola, ad aprire la diciannovesime edizione del Glocal Film Festival (dal 12 al 16 marzo), rassegna dedicata alla promozione e divulgazione nato in territorio piemontese. La serata inaugurale vedrà ospite anche l’attore Fabrizio Bentivoglio, che nel documentario dà la voce al regista di Cabiria.

Nato nel 1883 in provincia di Asti e scomparso poco più di sessant’anni fa, per tutti Giovanni Pastrone è legato soprattutto al kolossal del 1914, che rese Torino capitale indiscussa del cinema. Ma forse pochi sanno che fu prima di tutto un violinista: dopo il diploma al Conservatorio della sua città nata, si trasferì infatti a Torino per suonare con l'Orchestra del Teatro Regio. Nel  entrò come semplice contabile nella casa cinematografica di cortometraggi Rossi & C. di Torino. Nel 1907 ne divenne il direttore amministrativo e poi comproprietario con Carlo Sciamengo dando il via alla nuova casa di produzione Itala Film, a cui si deve l'ambiziosa pellicola La caduta di Troia, nel 1010. Fu il primo film lungo 600 metri proiettato senza interruzione in mezz'ora di spettacolo. In Italia non riscosse molto successo rilevante, mentre negli Stati Uniti venne accolta con entusiasmo, facendo conoscere, per la prima volta, al pubblico nordamericano la maestosità del cinema italiano. 

Poi arrivarono le guerre puniche di Cabiria, prima produzione "colossale" - tre ore di scene in movimento, con l'impiego della carrellata, dove finalmente il film acquisiva profondità e dinamismo -, e fu un vero trionfo. Ma negli anni ’20, nonostante il successo dei suoi film, Pastrone scelse abbandonare questo mondo e diventare medico autodidatta. Una passione, quella della lotta dell'uomo contro la morte e in favore della vita, divenuta ben presto un'ossessione, da cui Pastrone non ha più saputo liberarsi.  

 

Ero alla ricerca di un elemento chiave che unisse le fasi della vita di Pastrone: infanzia/adolescenza, cinema e medicina”, racconta De Nicola, che ha iniziato il suo studio su Pastrone nel 2000, fino a esserne riconosciuto come biografo ufficiale a livello italiano e internazionale. “Tassello fondamentale è stato il ritrovamento del manoscritto 'Virus et homo' che ha fornito una serie di indizi finora sconosciuti attraverso i quali è stato possibile rileggere i materiali sotto una nuova luce”.

Il documentario parte proprio dal ritrovamento e trascrizione dell'autografo di Pastrone, che spingono il regista a mettersi di nuovo sulle sue tracce, alla riscoperta di un emblematico esponente del ‘900. In seguito a un susseguirsi di scoperte di materiali inediti e oggetti che ricompaiono dal passato, viene a galla una nuova e stupefacente versione dei fatti: “Giovanni Pastrone non è più solamente il regista di Cabiria”, continua il regista. “È un vero e proprio pensatore, inventore e sperimentatore, in cui il suo orizzonte culturale si espande grazie a un eclettismo che lo porta ad abbracciare le dottrine più remote”.

Dall’archivio personale del nipote di Pastrone sono emersi carteggi inerenti al cinema e al dopo cinema, fotogrammi di film scomparsi, decine di soggetti inediti di film realizzati o mai realizzati, quotidiani perfettamente conservati che costituiscono la rassegna stampa di una vita, brevetti di un’esistenza dedicata ai flussi elettrici, oggetti e documenti del suo estenuante percorso medico. 

Nascosta in una cascina di campagna, ho rinvenuto forse il pezzo più emozionante di tutta questa ricerca: la macchina guaritrice”, racconta ancora De Nicola. “Oggetto mitico ritenuto scomparso, la cui esistenza è stata rimbalzata nei decenni dai racconti di alcuni testimoni o dai carteggi del regista. Il suo vero moloch, la sua invenzione cui dedicò tutta la vita, invece esiste ed è venuto il momento di farla conoscere.

Pastrone!, prodotto da Clean Film in coproduzione con Lab 80 film, e realizzato con il sostegno economico del Ministeri dei Beni e delle attività culturali – Direzione Generale per il cinema, e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Doc Film Fund 2018, riconsegna così al pubblico del nuovo millennio la figura di Pastrone nella sua interezza.

Manuela Marascio

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