Il 7 aprile l’Assessore Caucino ha mandato ai Direttori degli Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali una nota in cui, in risposta alle sollecitazioni di famiglie in situazione di vulnerabilità e in considerazione del protrarsi dell’emergenza, prevede che i servizi sociali territoriali riattivino gli incontri in luogo neutro per i minori accolti in affidamento familiare o in struttura residenziale, che erano stati sospesi dalla Dgr 21 del 13 marzo allo scopo di limitare gli spostamenti e i contagi.
Invitiamo l’Assessore a rivedere questa nota che ci pare prematura, contrastante con le ordinanze di Cirio e difficile da mettere in pratica.
L’epidemia è infatti ancora troppo estesa per giustificare allentamenti delle restrizioni, soprattutto alla luce delle disposizioni particolarmente limitanti adottate dal Piemonte. Le ultime persone che dovrebbero essere esposte a rischi sanitari sono proprio i bambini. Così come i loro genitori e gli operatori che li seguono.
Va inoltre ricordato che in queste settimane di lock down gli assistenti sociali, gli educatori e le famiglie affidatarie hanno garantito contatti regolari con le famiglie d’origine sotto la forma delle videochiamate, quindi la relazione non si è mai interrotta, neppure nel caso dei genitori separati.
Prima di procedere a riaprire i luoghi neutri, nel sommo rispetto della sicurezza sanitaria, è necessario avviare un confronto con il Tribunale per i Minorenni, con gli Enti Gestori e con le associazioni di famiglie affidatarie. Confronto che finora non c’è stato.